Page 76 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
P. 76

-  Capo Vijeti, Akrotiri, in costruzione, III cannoni da 120/50  e
                   mitragliere da 20/70 “ai mulini”, con almeno un sottufficiale e quattro
                   marinai.
                  Quasi tutti gli ufficiali delle  batterie  appartenevano all’artiglieria del-
            l’Esercito.
                  Nell’isola erano presenti i seguenti reparti navali:
                -  il X Gruppo antisommergibile (capitano di  corvetta Gerolamo
                   Delfino), con i cacciasommergibili Vergada (tenente di vascello Alberto
                   Pestalozza) e Pasman (sottotenente di vascello Giorgio Pezzo), a Gui-
                   scardo;
                                                                                    a
                -  la VI Flottiglia MAS (tenente di vascello Giovanni Viganò), con la 9
                   Squadriglia MAS (capitano del Corpo Reale Equipaggi Marittimi Gino
                   Montipò) e il solo MAS 517;
                -  il III Gruppo Vigilanza Foranea (capitano di corvetta Vittorio Barone,
                   anche comandante in seconda  del Comando Marina,  Comar) con  il
                   motoveliero V188 Trionfo, il motopeschereccio R84 o O80 Michelangelo,
                   il rimorchiatore R24, i motopescherecci Lanciotto Piero ed R82 Intrepido;

                -  la XXXVII Flottiglia Dragaggio (capitano di corvetta Giovan Battista
                   Donato), con 3 ufficiali e 3 sottufficiali con i motovelieri R191 M/v
                   goletta Patrizia, V186 M/v Elvira, M/cisterna MEN G8, Seconda Maria
                                 (19)
                   Costanza R130;
                -  il motoveliero  Enrichetta Maddalena  addetto al trasporto munizioni  e
                   catturato ad Argostoli;

                  (19) Tale unità non compare nella documentazione ufficiale. Essa, come di
            consueto, era armata da personale civile militarizzato, spesso appartenente alla stessa
            famiglia (Ferri di Fano). L’unità fu abbandonata dall’equipaggio e, come da ordini, tutti
            i membri si portarono presso una delle batterie della Marina, dove furono, in seguito,
            fatti prigionieri. Dopo un mese circa i tedeschi obbligarono il personale a imbarcare
            nell’unità. Riparate le avarie, essa fu impiegata, sempre con scorta tedesca a bordo, per
            le esigenze tedesche. Il 1° settembre 1944, mentre era in navigazione da Santa Maura a
            Corfù, fu attaccata e colpita da aerei anglo-americani e danneggiata gravemente. Fu
            rimorchiata in parte a Corfù da uno zatterone. Per le ferite riportate, il comandante
            morì. Pochi giorni dopo i tedeschi lasciarono l’isola e la fecero saltare in aria. Con
            mezzi armati l’equipaggio fu portato in Italia nel novembre 1944.


            74
   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81