Page 145 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 145
Editore, Firenze, il quale per il resto sembra seguire la ricostruzione storica
del Nicola Russo del 1908.
Dopo aver finito di elencare tutta questa serie di passaggi, dobbiamo
fare qualche doverosa considerazione.
In nessuno di questi atti si fa menzione di Lanzarotto Malocello, né si
parla almeno dei suoi genitori o nonni, di talchè per risolvere l’arcano non
resta che aderire a quell’ipotesi una volta avanzata dal Delfino (Benedetto
Tino Delfino, Dizionario Biografico dei Varazzini, Centro Studi Jacopo da
Varagine, Varazze 1999) secondo il quale il nostro Lanzarotto apparterreb-
be ad un ramo cadetto restato a Varazze, per dedicarsi ivi alla costruzione
di navi.
L’ipotesi è quantomeno suggestiva; tuttavia non si può non rilevare che
non vi sono prove al riguardo, poiché nessun documento afferma l’esi-
stenza esplicita di tale ramo cadetto, così come non vi sono indizi che ci
possano permettere di identificare almeno i genitori od un avo del nostro.
Quale argumentum a contrariis nondimeno si possono ribaltare tutte
le suddette affermazioni ed osservare che proprio perché il nome di Lan-
zarotto o dei suoi immediati predecessori non compare in nessun atto tra
quelle nove compravendite sopracitate, si debba ritenere trattarsi di un
ramo cadetto cioè collaterale, il quale – a sua volta – non abbia goduto dei
diritti di vassallaggio sui quattro cespiti indicati nell’atto di divisione tra i
quattro figli di Guglielmo Malocello nel 1290.
Il Delfino lo definisce nativo di Varazze: anche in tale caso non abbiamo
documenti ben precisi che lo comprovino, tuttavia è agevole ritenere che
le probabilità al riguardo sono altissime. Del resto lo “Stato” fondato da
Guglielmo Malocello si estendeva su tre paesi: Varazze, Celle ed Albis-
sola. Per di più si tratta di tre paesi contigui che nel 1200-1300 avevano
probabilmente una diversa estensione territoriale dal punto di vista ammi-
nistrativo.
Per passare all’ultima considerazione che vorremmo esporre, occorre
ritornare alla frase del sopraccitato Benedetto Tino Delfino, secondo il
quale il ramo cadetto dei Malocello si sarebbe dedicato alla costruzione di
navi in Varazze.
Anche sotto tale secondo aspetto (Malocello costruttore di navi?) l’i-
potesi è suggestiva, ma – purtroppo – anche in tale caso priva di riscontri.
Senza dubbio il fatto che Lanzarotto Malocello potesse armare una nave
od addirittura un’intera flottiglia indica una notevole disponibilità econo-
mica, sicché si potrebbe ritenere che la sua famiglia si fosse arricchita con i

