Page 307 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
P. 307
dall’Italia alle Canarie 307
sensazioni e immagini che derivano dalla luce e dalle tenebre e dalla parola
di tutti, sia essa adagiata nei libri o pronunziata dalle persone, da quella
dottissima a quella non illustrissima di condizione. Ma tant’è, tutto serve
e anche una parola agguantata per caso, magari filamento estremo d’una
leggenda o anche se borbottio di dotti, come notari, messeri viaggiatori,
principi, servi, scribi di corte papale ma anche marinai e vagabondi, è uti-
le al progetto orizzontale e quindi ascensionale: quiete quaggiù e di luce
in alto. Ognuno di questi personaggi ha un ruolo preciso e partecipa alla
rappresentazione: l’utilità viene agguantata da individuo in agguato, da
un poeta. Tutto serve per tentare di chiarirsi sul punto dell’orizzonte dove
finisce l’occhio, e in alto, dove finisce l’animo: più ardua la ricognizione in
cielo. Dunque, dal suo nido, dal tepore dei suoi libri e dall’angoscia dello
spatriato, ecco che Dante toccò ogni punto dell’Universo immaginabile
qui, tra noi, e la possibilità d’altri mondi. I secoli estenuanti continuarono
nella loro calata e vennero così altri poeti a rovistare nelle pieghe umane,
nello scenario del mondo tentando di ordinare ogni fondale alla vista.
Discesero tra noi Petrarca, Boccaccio, Tasso e anche in loro, oltre allo
stupore per il sogno della vita vi fu l’illusione di poter donare un senso allo
spettacolo del mondo.
La mente può allestire una flotta senza fatica. L’immaginazione ha la
meglio su tutto. Si supera così ogni problema organizzativo; quanto poi
alle spese, esse sono delle voci appena udite tra il susseguirsi dei pensie-
ri. Nella mente la flotta si vede all’istante; è già allestita e deve soltanto
salpare. È questa la condizione dello scrittore che, al massimo, dovrà pre-
occuparsi di acquisire nozioni per rendere al meglio lo scenario che ha in
mente di allestire. Se, inoltre, dovrà narrare quanto avvenne in secoli ormai
dissolti, allo stesso modo dovrà essere analitico per quanto riguarda i dati
e i luoghi.
Dunque, egli dovrà sapere molto su quell’argomento per ricreare il
“giusto sapore d’epoca”. Il mare è quella condizione che possiede delle
accentuazioni notevoli per quanto riguarda l’angoscia; una narrazione che
abbia, al contrario, per scenario la terraferma è di sicuro più agevole e gli
agguati, pure se continui, pare possano essere affrontati con più tranquil-
lità.
Non molti sono gli esempi di scrittori che s’imbarcavano su flotte per
definirselo al meglio l’ignoto. Per le guerre, Senofonte può a buon titolo
segnalarsi come un caposcuola ed egli tutto vide restituendo con Anabasi
spostamenti non soltanto di truppe ma anche di pensiero: le truppe di Ciro

