Page 317 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              317



               aveva lavorato ad essa fornen-
               do notizie su Pier Damiani
               e  Moggio Moggi, nella
               sua opera De Canaria
               et insulis reliquis no-
               viter  repertis offre
               dell’incontro  con
               l’altro una inter-
               pretazione  diver-
               sa. Si tratta in re-
               altà di una “pro-
               va d’artista” ed è,
               in fondo, il batte-
               simo d’un nuovo
               genere letterario:
               una traduzione  dal
               volgare in latino di
               una lettera  familiare
               dalla  colonia  mercanti-
               le fiorentina della famiglia
               Bardi a Siviglia; si trattava di
               una lettera che riportava a Firenze
               la notizia di una delle prime spedizioni   Planifero di Pietro Vesconte (1320).
               portoghesi nelle Canarie avvenute nel 1341.
               Il nuovo genere letterario che Giovanni Boccaccio inaugura con questo
               lavoro è quello di una narrazione di scoperte ed esplorazioni geografiche.
                  Non si insisterà sul tema del meraviglioso poiché esso è coerente con i
               tempi e dunque compatibile con quel remoto angolo di mondo che, ricor-
               diamolo, secondo Nicoloso da Recco “essere circa miglia novecento da
               Siviglia a quelle isole”.
                  Tutto può sembrare dilatato ad occhio che ha attraversato orizzonti e
               tempeste.
                  Dunque non stupisce che la narrazione possa essere colorita, con tan-
               to di stupore per delle presenze, in loco, di partecipanti anche della vita
               dell’Occidente civilizzato. E così se la natura è nello stesso rigoglio, non
               stupisce che vi siano “falconi e altri uccelli che vivono di rapina”. Si parla
               addirittura d’una chiesuola “dove pittura non era, né altro adornamento”.
               E cosa di meglio che d’un quieto affresco cristiano (tale almeno noi l’av-
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