Page 329 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
P. 329

dall’Italia alle Canarie                                              329



               Al tempo degli dei






                       he le Colonne d’Ercole fossero state superate nell’antichità vi è
                       più d’un documento ad attestarlo. È anche chiaro che in tempo
               C d’antichità i riscontri sono sempre difficili, tuttavia si può pre-
               stare fede a quegli scritti che riferiscono della costa africana e dell’oltre le
               Colonne d’Ercole; e la fonte è notevolissima se si fa il nome di Erodoto.
               In un passo delle sue Storie, ecco che la narrazione ha per scenario per
               l’appunto la costa africana, in quell’oltre le Colonne d’Ercole che di certo,
               a quel tempo, veniva superato con minore affanno spirituale.
                  Secondo questa narrazione riferibile ben prima del V secolo a.C. gli
               attori erano da una parte i Cartaginesi e dall’altra gli indigeni. In cambio
               delle loro mercanzie, i Cartaginesi ricevevano oro. La soddisfazione reci-
               proca poteva avvenire dopo una trattazione “a distanza” per così dire – i
               Cartaginesi sulle proprie navi e gli indigeni sulla spiaggia a lasciare l’oro
               – ma l’accordo tra le due parti, almeno stando alla narrazione, si raggiun-
               geva quasi sempre. Ora si dirà: ma si trattava delle Isole Canarie quelle
               dove tali scambi commerciali si realizzavano? L’ipotesi più attendibile è
               che tali scambi più che dalle parti dell’Africa sub tropicale – come alcune
               fonti arabe del XII e XIII secolo ricordano – avvenissero lungo la costa del
               Marocco meridionale, dalle parti dell’isola di Mogador.
                  Ma sentiamo Erodoto nel passo esatto delle sue Storie (1.96): “i Car-
               taginesi affermano l’esistenza di un territorio libico, con relative popo-
               lazioni, anche al di là delle Colonne d’Ercole; quando si recano presso
               queste popolazioni con le loro mercanzie le scaricano sulla spiaggia in
               bell’ordine, risalgono sulle navi e mandano un segnale di fumo; gli indige-
               ni vedono il fumo e accorrono verso il mare, depositano dell’oro in cambio
               delle merci e quindi si allontanano dalle merci stesse. I Cartaginesi sbar-
               cano, esaminano l’oro e, se gli sembra adeguato al valore delle merci, lo
               prendono e se ne vanno; se invece gli sembra poco, risalgono sulle navi e
               aspettano: i locali tornano e aggiungono altro oro fino a soddisfarli. Nes-
               suno dei due cerca di raggirare l’altro: i Cartaginesi non toccano l’oro
               finché non gli sembra adeguato al valore delle merci, e gli indigeni non
               toccano le merci prima che gli altri abbiano ritirato l’oro”.
                  A proposito di Cartaginesi e di documenti dell’antichità, è importante
   324   325   326   327   328   329   330   331   332   333   334