Page 61 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              61



                  L’inconsistenza d’una bibliografia corposa è dunque il fatto rilevante
               a proposito di Lanzarotto Malocello; né ci vengono in soccorso busti di
               marmo e incisioni e schizzi a carboncino, e ancora “prove d’artista” simili
               agli innumerevoli fogli scientifici di Leonardo.
                  Certo, si dirà, che di molti personaggi antichi non poche narrazioni ri-
               sultano romanzate ed è proprio partendo da quel poco accertabile che si
               sono poi costruite delle storie laterali. Dinanzi a tanta audacia ci sentiamo
               un poco smarriti visto che gli eventi non andarono proprio così. Teniamoli
               distanti i fatti romanzati dagli eventi verificabili ricordando sempre che
               entrambi ci fanno dono del sublime: l’importante è che rimangano separati
               i due solchi; in ogni caso le due differenti narrazioni ci offrono la possibi-
               lità di sognare, di finire in quei luoghi, ovvero di attenuare l’oppressione
               del tempo.
                  Il romanzo storico ha una sua fortuna quando un personaggio impor-
               tante s’impone, guadagna la scena, innalza il suo nome che peraltro già
               risultava in libri o stava inciso nel marmo d’una iscrizione. Quanti romanzi
               sono stati concepiti partendo, ad esempio, dal nome di un imperatore? Fa-
               remmo fatica a nominarli tutti ma è un fatto, ad esempio, che figure come
               Cesare, Caligola, Nerone, Giuliano l’Apostata, hanno mosso la fantasia di
               tanti scrittori. E qualcosa di analogo può accadere quando il personaggio è,
               per così dire, oscuro, e di esso si narra la traiettoria esistenziale collocan-
               dolo nelle “atmosfere esatte” e, soprattutto, con il giusto “sapore d’epoca”.
                  La scrittrice Marguerite Yourcenar ci ha donato le “Memorie di Adria-
               no” certamente basandosi sui testi, su fatti precisi circa l’esistenza dell’im-
               peratore, ma si tratta di un romanzo e quei dialoghi così sapientemente
               elaborati sono l’arte e la resa emotiva della grande scrittrice.
                  Ed ecco, allora, l’importanza di una traccia, almeno, del soggetto da
               narrare. Una traccia che, nel caso dell’imperatore Adriano, può essere un
               busto di marmo pario, delle monete, delle rarissime citazioni e gli scrit-
               ti degli storici antichi. Per un momento, sognando l’esilità della traccia,
               potremmo addirittura pensare ad una corniola, incisa del profilo dell’im-
               peratore; ma a quelle piccole gemme da incastonare per lo più in anelli, i
               romani erano soliti rappresentare i loro dèi e gli auspici come la Fortuna, la
               Prosperità e anche l’Amore. Eppure, qualora fosse stato possibile trovare
               una corniola con il volto di Adriano e senza disporre di altro materiale -
               altra documentazione, come ad esempio certi busti e alcune narrazioni – si
               può ritenere che quel graffio sulla corniola, appena osservando il profilo
               dell’imperatore, Marguerite Yourcenar, per la quale la vita del Divo Adria-
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