Page 93 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              93



               Gli orizzonti di Genova:

               splendore e crepuscolo









                       e città di mare fondano la
                       loro storia  sulla  melodia
               L delle  onde. Ogni atto di
               quei cittadini – dal governante, al
               portuale, all’artigiano - pare avven-
               ga proprio sotto la continua mera-
               viglia di fronte al diverso manife-
               starsi del mare: burrasca, tempesta,                        Particolare della
               quiete piatta, monotono quanto si-    “Rappresentazione sacra di Santa Ursula”.
               curo suono della risacca.
                  L’arrivo dal mare è già un mostrarsi: a più miglia dalla costa già si deli-
               nea un profilo e dalla torre di vedetta, dal faro, si può avvistare piano piano
               quella identità, bene o minaccia.
                  Il blasone sposta un’altra città sul mare, sbandiera un vessillo, la storia
               di un popolo, di una antica roccaforte divenuta altro con il tempo. Gli av-
               vistamenti allarmano: deve pur esistere in qualche biblioteca, in un dimen-
               ticato sotterraneo d’un palazzo di nobili una Storia degli avvistamenti. Gli
               abitanti modellano così il battito del loro cuore a seconda degli annunci,
               delle grida, e lo stile di vita si plasma a seconda di chi quotidianamente
               appare all’orizzonte.
                  Dai loro palazzi i Signori della città hanno respirato tepore quand’anche
               un nemico si sia presentato alla vista: carte nautiche, mappe, manuali di
               fortificazione stanno lì, sul tavolaccio, nella Sala dei Trofei. Dai loro luoghi
               i Governanti dispongono di un’ottima vista e già approntano dal finestrone
               e dalle bifore una tattica esemplare, aiutati in questo dagli strateghi di città,
               una sorta di artisti/scienziati cui è toccato di esprimersi ottimamente con i
               disegni; e così dallo studio sull’Uomo sono passati alle osservazioni sulla
               natura tutta, fino a dilettarsi su fortificazioni per passare quindi alla costru-
               zione di macchine da guerra.
                  La voce s’è sparsa ed essi, dal loro nido, sono stati raggiunti, scovati,
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