Page 12 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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12 Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento
negli archivi e nelle biblioteche, e riviste d’epoca. Ho raccolto informazioni dai
discendenti di direttori di bande e fanfare militari, dai direttori attuali e dal maestro
Vincenzo Borgia, direttore della Banda dell’Aeronautica e dei Carabinieri oggi in
quiescenza.
Il volume si articola in sette capitoli e tre appendici. Nel primo offro una pano-
ramica generale sulle bande militari dalle origini agli stati preunitari. Nel paragrafo
sul Regno di Sardegna ho inserito un sottoparagrafo sulle fanfare dei bersaglieri.
Nel paragrafo sul Regno delle Due Sicilie ho dedicato un sottoparagrafo all’Orfa-
notrofio di S. Lorenzo. Il maggiore spazio riservato all’ex Regno delle Due Sicilie
si è reso necessario per tre motivi. In primo luogo perché le bande dell’Esercito
Borbonico potrebbero essere considerate il primo topos delle bande militari ita-
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liane. In secondo luogo perché, per effetto del decreto del 4 giugno 1818, vengo-
no istituiti sei orfanotrofi con scuole di musica finalizzate all’arruolamento nelle
bande dell’Esercito Borbonico. In terzo luogo perché, di conseguenza, molti stru-
mentisti delle bande dell’Esercito provenivano da questi orfanotrofi. In particolare
l’Orfanotrofio di S. Lorenzo di Aversa assume una posizione privilegiata per l’alta
qualità delle scuole musicali, per l’elevato numero dei direttori di banda e di bandi-
sti usciti da queste scuole e perché fra i suoi studenti vanta Tommaso Mario, primo
direttore della Banda della Marina Militare. Nel secondo capitolo offro una pano-
ramica sulle bande musicali nell’Ottocento e sui progetti di riforma avanzati nel
corso dell’Ottocento. Nel terzo i compiti richiesti al direttore e agli orchestrali nella
prima metà del Novecento, periodo in cui le bande militari hanno assunto una più
precisa fisionomia. Per garantire maggior chiarezza espositiva nel primo paragrafo
ho illustrato alcune norme generali, nell’ultimo il grado del direttore e degli orche-
strali nella gerarchia militare. Nel quarto capitolo ho esaminato le bande delle tre
Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nel Novecento
rispettando un ordine cronologico. Il paragrafo di ciascuna banda è seguito dal
paragrafo delle schede biografiche dei direttori, anch’esse in ordine cronologico.
Per le composizioni e le trascrizioni dei direttori e dei bandisti ho utilizzato come
fonti il Dizionario di Anesa e il Catalogo delle Biblioteche on line (ICCU). Altre
fonti sono specificate nelle note. Ho preso in esame solo l’attività delle bande e i
direttori in servizio fino a poco oltre gli anni Sessanta del Novecento, salvo quando
esigenze di coerenza e completezza mi hanno suggerito altrimenti. Il paragrafo
sulla Banda dell’Esercito è piuttosto lungo. Ciò è dovuto a ragioni di completezza,
per delineare, seppure brevemente, le bande minori e le fanfare annesse ai vari enti
e reparti dell’esercito. Queste bande raccolgono l’eredità dei complessi dell’Otto-
cento e vedono diversi tentativi di sistemazione nella seconda metà del Novecento.
Nel paragrafo dedicato alla Banda dell’Esercito ho inserito un sottoparagrafo sulla
Banda del 152° Reggimento Fanteria Sassari, nel quale ho elencato il nome, lo
strumento suonato e il luogo di provenienza di ciascun orchestrale. Sono notizie
2 Ugo d’ovidio, la Banda attraverso i secoli, cit., p. 37.

