Page 63 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Il NoveceNto, la musIca e le mIlIzIe                                     63

              dell’Orfanotrofio di S. Lorenzo furono prelevati, ciascuno con lo strumento musi-
              cale che aveva studiato, per entrare nelle file dell’esercito garibaldino. Concluse le
              battaglie, l’Orfanotrofio pretese che fossero restituiti tutti gli strumenti “prestati”
              ai giovanetti. Ma ne furono consegnati solo pochi e malconci e a nulla valsero le
              proteste dell’amministrazione (i fanciulli invece andarono, sparsi, verso il proprio
              destino: qualcuno si specializzò nel Conservatorio di musica di Napoli altri furono
              assunti nelle bande musicali).




              III. 4. Musica, milizia e gerarchia


                 Nell’Ottocento, all’estero il grado di capomusica era adeguatamente ricono-
              sciuto.  Giuseppe Donizetti, fratello del più famoso Gaetano, era stato assunto dal
              sultano di Costantinopoli come direttore di tutte le bande dell’Impero col grado di
              pascià a tre code, l’equivalente di generale. Il medesimo incarico e grado aveva
              conquistato il maestro Guatelli, originario di Bologna. Il direttore del Pascià d’E-
              gitto aveva ricevuto il grado di comandante maggiore ed era, manco a dirlo, un
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              napoletano, un certo Juppa.  In Francia i capobanda erano investiti del grado di
              ufficiale. Nei territori italiani, in alcuni stati preunitari il direttore era un ufficiale
              e, discendendo la scala gerarchica, gli altri musicisti avevano il grado di sottuffi-
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              ciali, caporali e soldati.  Nel neonato Regno d’Italia i nuovi corpi delle milizie, a
              carattere nazionale si conformano alle norme dello Stato Sabaudo che equiparava i
              musicanti al livello di soldato semplice. Con l’aggravante di portare anche lo zaino.
              Ma i fermenti e il malumore per il basso grado gerarchico e la bassa retribuzione si
              fanno sentire presto. Sulla scia delle proposte di Sancio, Krakamp rivendica il dirit-
              to dei musicanti ad essere collocati come caporali, con la condizione imprescindi-
              bile che ciascuno di essi debba aver conseguito un diploma di strumento musicale,
              che ne attesti un’adeguata competenza. A tal uopo è necessaria l’istituzione del
              Liceo unico in tutta la Nazione, in cui vengano istruiti i futuri direttori e bandisti
              militari, garantendo così anche una uniformità di metodo d’insegnamento e criteri
              di valutazione omogenei, come abbiamo accennato in precedenza. Krakamp indica
              l’Albergo dei poveri come sede del Liceo- convitto- militare. Non è una mera coin-
              cidenza: è una prosecuzione storica. Il Liceo si innesterebbe su un terreno gravido
              di tradizioni e cultura musicali e magari prenderebbe a modello i metodi e gli inse-
              gnamenti dell’Albergo dei poveri, dell’Orfanotrofio di Aversa e del Conservatorio
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              S. Pietro a Maiella.  Anche Carini si mostra sensibile alla condizione deprimente



              121  eManUele KraKaMP, Progetto, cit., p. 4n.
              122  gaSPare nello vetro, Le Bande Musicali, cit., pp. 25, 27.
              123  eManUele KraKaMP, Progetto, cit., p. 8.
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