Page 62 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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62 Le bande musicaLi miLitari daLL’unità d’itaLia aLLa prima metà deL novecento
dono somministrati a semplice titolo di consegna e per solo uso di servizio
militare; perciò quando gli individui si allontanano dal Corpo, detti strumenti
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devono essere restituiti al magazzino in buono stato [...].
Anche i musicanti effettivi arruolati nell’Aeronautica sono tenuti ad acquistare
e far riparare il proprio strumento. Se la spesa per l’acquisto è troppo onerosa per
un orchestrale, egli può chiedere all’ente di competenza l’anticipo dell’intero im-
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porto, con l’obbligo però di estinguere il debito in rate mensili entro venti mesi:
[è] facoltà del Ministero di concedere agl’interessati per l’acquisto dei ri-
spettivi strumenti, anticipazioni da rimborsarsi a rate mensili proporzionate
al complesso degli assegni percepiti. In tal caso la proprietà dello strumento
rimarrà all’Amministrazione fino a totale estinzione del debito 115
Anche i musicisti premuniti di strumento, che però non corrisponde ai canoni
imposti dal Ministro, sono tenuti ad un nuovo acquisto. Invece all’orchestrale che
cambia provvisoriamente strumento verrà consegnato uno strumento di proprietà
del Corpo musicale. Il saxofono baritono, il saxofono basso, il contrabbasso ad
ancia, i timpani, la cassa, i piatti (e i timpani nella Banda dell’Aeronautica) sono
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di proprietà dell’Amministrazione, ma sono riparati a spese del musicista. Queste
regole affondano le loro radici nelle norme delle bande civiche meglio organizzate
ed attive nella seconda metà dell’Ottocento. Infatti gli strumenti della Banda civica
di Aversa (nella quale erano confluiti molti ex militari dell’Esercito Borbonico e
diversi ex allievi del S. Lorenzo) erano di proprietà del suonatore. Il Comune si
impegnava ad anticipare l’intera somma per l’acquisto, somma che il musicista
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avrebbe restituito con opportune agevolazioni rateali.
Per contro gli strumenti degli allievi musicanti (della Banda dei Carabinieri)
sono di proprietà dell’Amministrazione e sono riparati a carico della stessa. Dun-
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que per l’allievo musicante valgono le stesse regole imposte negli orfanotrofi del
decreto del 4 giugno 1818, da cui probabilmente traggono origine. Infatti gli stru-
menti e altro materiale didattico (libri, carte di musica) fornito agli allievi erano di
proprietà dell’istituto di appartenenza. Tuttavia, quando un allievo si arruolava,
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spesso gli si donava lo strumento musicale che aveva studiato nel Collegio. Si-
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gnificativo è il fatto che durante le campagne militari dell’ottobre 1860 i reclusi
113 istruzione, pp. 39- 41, 48-49.
114 Foglio D’Ordini, p. 9.
115 Cito direttamente da Notificazione, p. 3.
116 Ibidem.
117 enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., p. 89.
118 istruzione, pp. 45, 49.
119 enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., pp. 88-89.
120 È il caso di Raffaele Trabucco, cfr. Scheda biografica.