Page 107 - Lealtà e Compromissione - La Discriminazione nei Fondi Archivistici della Marina Militare - Storia, Archivi e Biografie
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INVENTARIO DELLE CARTE SULLA DISCRIMINAZIONE DEGLI UFFICIALI INFERIORI E SUPERIORI DELLA MARINA MILITARE
sto in arresto dopo lungo interrogatorio. Il giorno 13 venne Fasc. 305, B.11
trasferito al carcere militare, dopo quattro mesi di prigionia Segnatura originaria 313
venne messo in libertà e costretto a firmare un documento 1947/05/02 - 1947/08/06
col quale si impegnava a non riferire nulla sulla condotta dei 10 cc.
giapponesi avuta nei mari del sud; in seguito firmò anche Bordandini Baldassarri Luigi
l’adesione al Governo Fascista. Fu consegnato al comandante Capitano di corvetta
del Battaglione S. Marco e posto al suo servizio. Si occupò Nato il 1911/04/29 a Forlì
delle pratiche amministrative del personale del battaglione Residenza: Forlì
fino al gennaio 1945 quando fu trasferito a Tiensin e a luglio Servizio all’8 settembre 1943: Battaglione “San Marco”,
a Pechino svolgendo le stesse mansioni. Si occupò del movi- Shanghai
mento di rimpatrio dei militari imbarcati sull’Eritrea fino al Attività dopo l’8 settembre 1943:
maggio 1946 quando anch’egli si imbarcò sulla stessa nave Il capitano insieme a tutto il personale del Battaglione della
per arrivare a Napoli il 3 settembre 1946. “Lepanto” e della “Carlotto” furono internati nella Caserma
Collaborazione con forze nemiche: sì del Battaglione e lì tenuti prigionieri fino al 12 dicembre
Aderente RSI: sì 1943 quando firmò l’adesione al Governo Fascista, l’unico
Giudizio: non reimpiegabile. riconosciuto dai giapponesi. Venne incaricato dalle autori-
tà di mantenere la disciplina e di provvedere al manteni-
Fasc. 304, B.11 mento materiale della colonia italiana a Shanghai, incarico
Segnatura originaria 312 che svolse fino al 23 agosto 1944. Rassegnò le dimissioni
1946/08/31 - 1947/09/15 da Presidente del Comitato e, dall’agosto al dicembre ‘44,
11 cc. visse da cittadino civile a Shanghai e dopo si trasferì a Pei-
Dell’Acqua Carlo taiho, un villaggio al nord della Cina. L’8 gennaio 1946
Capitano di fregata fu arrestato dalle autorità cinesi con l’accusa di spionaggio
Residenza: Roma militare e vendita di materiale bellico della Regia Marina;
Servizio all’8 settembre 1943: Shangai-Kuan dopo essere stato in diverse prigioni della zona, fu trasferito
Attività dopo l’8 settembre 1943: a Shanghai nel marzo dello stesso anno. L’8 febbraio 1947
Appena saputo dell’Armistizio il capitano ebbe l’ordine di fu condannato all’ergastolo, in seguito alla revisione del
rientrare nel porto di Tiensin e si occupò della distruzione procedimento, il 27 marzo venne riconosciuto innocente.
di tutti i documenti riservati che erano sotto la sua respon- Giunse a Napoli il 14 maggio 1947 con la M/n. “Sestriere”.
sabilità. Il 10 settembre dovette sigillare la Stazione Radio Collaborazione con forze nemiche: sì
Telegrafica come intimatogli dalle autorità giapponesi e Aderente RSI: sì
consegnare loro le armi. Sia il capitano che tutto il persona- Giudizio: non reimpiegabile.
le militare era in stato di prigionia. A metà ottobre decise,
insieme ad altri ufficiali, di aderire al Governo Fascista, così Fasc. 306, B.11
come veniva richiesto dalle autorità giapponesi. In diverse Segnatura originaria 314
occasioni dovette mantenere l’ordine tra i militari italiani 1947/05/02 - 1947/08/06
sotto il suo comando a causa di scontri di carattere politico 11 cc.
essendosi formate due fazioni contrastanti. A seguito dell’a- Maraschin Giovanni
desione, il 4 gennaio 1944 Dell’Acqua fu liberato, conside- Capitano di corvetta
rato civile e quindi alle dipendenze del Comitato Fascista. Residenza: Padova
A fine gennaio ‘44 partì per Tokyo per avere informazioni Servizio all’8 settembre 1943: Maridist, Pechino
sul comportamento da adottare con i propri uomini e sulla Attività dopo l’8 settembre 1943:
necessità di dover obbedire alle richieste fattegli sulla smi- Il capitano, dopo aver saputo dell’Armistizio, in base agli
litarizzazione del Comando Italiano, al suo rientro a Tien- ordini ricevuti, distrusse tutti i documenti cifrati e, a se-
sin, il 21 marzo, fu accusato dai suoi di antifascismo. Fu guito della richiesta dei Comandi giapponesi, procedette
costretto a lasciare la direzione del gruppo italiano, rimase alla chiusura della Stazione Radio interrompendo le comu-
ad amministrare il materiale proveniente dalla caserma ita- nicazioni con Roma. Gli ufficiali e tutto il personale furono
liana chiusa, ad agosto fu dichiarato dai giapponesi “perso- tenuti prigionieri nella Caserma italiana. Vennero conside-
na non grata”, fu segregato, sotto sorveglianza a Nanchino, rati prigionieri di guerra dal 1° novembre ‘43. Maraschin si
la repubblica fascista lo mise sotto inchiesta ma il risultato occupò della disciplina e del mantenimento materiale degli
non fu mai comunicato. Dopo l’arrivo degli americani si abitanti della colonia italiana. Venne proposto dalle auto-
trasferì a Shanghai in attesa di rimpatrio che avvenne a Na- rità giapponesi l’adesione al Governo fascista ma questa fu
poli il 3 settembre 1946 con la nave “Eritrea”. rifiutata. Il 31 dicembre 1944 si trasferì a Tientsin per as-
Collaborazione con forze nemiche: no sumere la direzione dell’Ente Marina del posto. Alla metà
Aderente RSI: sì di giugno si recò a Shanhnikwan per prendere in consegna
Giudizio: non reimpiegabile. il Forte italiano e, in seguito, si trasferì a Pechino per or-
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