Page 13 - STORIE DI FRANCOBOLLI - LE FORZE ARMATE ITALIANE
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Giorno dell’Unità d’Italia
e Giornata delle Forze armate
Il Giorno dell’Unità d’Italia e la Giornata delle Forze ar- ma reale, effettiva, di popolo, un sentimento di unità na-
mate cade nell’anniversario della vittoria italiana nella zionale e patriottismo dato dal comune sacrificio, dalla
Prima guerra mondiale e celebra il legame, consolidatosi convivenza nelle trincee di italiani di tutte le regioni,
nei difficili e aspri anni del conflitto, fra la Nazione e i dalla vita in comune nel fango, nella neve o negli angusti
cittadini in armi. spazi delle navi e dei sommergibili. Per la prima volta
Dopo circa un anno in cui rimase neutrale, il 24 maggio milioni di italiani si trovarono a condividere un’espe-
1915 l’Italia entrò in guerra a fianco della Triplice Intesa rienza, uno stesso obiettivo, forse non scelto ma ugual-
(alleanza tra Gran Bretagna, Francia e Russia) a seguito mente comune. Per l’Italia, da poco annoverata tra le
del patto stipulato segretamente a Londra il 26 aprile grandi potenze, quella guerra ebbe una grandissima im-
precedente, che impegnava l’Italia a intervenire entro un portanza anche dal punto di vista militare: in tre anni e
mese e che prevedeva, come compenso per l’impegno mezzo di durissima lotta era stato creato il migliore Eser-
bellico, la consegna a fine conflitto di Trento e dell’Alto- cito della nostra storia, con una Marina perfettamente al-
Adige, di Trieste e di Gorizia, dell’Istria e della Dalma- l’altezza dei suoi compiti e una nascente Arma aerea dai
zia. Dopo oltre quarantuno lunghissimi mesi di promettenti sviluppi. Fu questa compagine a sconfiggere
sofferenze, sacrifici e lutti, la guerra aveva infine epilogo un nemico potente e ben organizzato. A questo risultato
vittorioso il 4 novembre 1918, giorno dell’entrata in vi- aveva concorso tutta l’Italia, da Guglielmo Marconi al
gore dell’armistizio con l’Impero austro-ungarico fir- bracciante analfabeta. Le donne furono massicciamente
mato a Villa Giusti (Padova). Con le nostre truppe a impegnate nel cosiddetto “fronte interno”, nelle fabbri-
Trento e a Trieste, le generazioni di allora ritennero com- che e nelle officine, nei campi e nei servizi, con una rot-
pletato il processo di unità grazie al raggiungimento dei tura dei ruoli tradizionali improvvisa e ricca di
confini naturali e alla definitiva disgregazione di quel- conseguenze. La selezione imposta dal fronte fu pe-
- Dettaglio celebrazioni 4 novembre l’Impero austro-ungarico che nel corso dell’Ottocento sante, buona parte di una generazione andò perduta, ma
anni '20 era stato il principale nemico delle nostre aspirazioni na- chi superò la prova si sentì poi cittadino di una Patria co-
- Traslazione del Milite Ignoto all'Altare zionali. La guerra produsse tra gli italiani un’unifica- mune, erede di un’esperienza che lo accompagnò per il
della Patria il 4 novembre 1921 zione non più semplicemente amministrativa e politica, resto della vita: ancora a mezzo secolo di distanza, il
Presidente Pertini ricordava i suoi mitraglieri e Papa moria dei commilitoni caduti con la costruzione dei - Trieste 4 novembre 2018
Giovanni chiedeva, per il suo funerale, la bandiera del primi monumenti e l’apposizione di lapidi commemo- centenario della Vittoria
suo vecchio reggimento. Il prezzo pagato era stato al- rative. Non c’è paese italiano che non ricordi tale sacri-
tissimo: oltre cinque milioni di soldati mobilitati su ficio con un monumento ai caduti, rappresentazione
una popolazione maschile adulta di circa undici mi- dell’intera società rurale dell’Italia di allora, ancora
lioni – di cui 250.000 giovani appena diciottenni – circa profondamente legata all’universo contadino. Tra i ca-
660.000 morti, 1.500.000 feriti, 400.000 civili che ave- duti troviamo rappresentata tutta la società italiana di
vano abbandonato le proprie case sulla linea del allora: nobili, borghesi, contadini, operai e artigiani.
fronte. Furono i combattenti e i reduci che, con il soste- Attraverso le loro lettere e le notizie – accuratamente
gno delle comunità locali, avviarono il culto della me- filtrate – sui giornali, tutta la Nazione partecipò al
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