Page 112 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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110 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
ADOLFO LEONCINI
Portoferraio, Livorno, 1867 – Siena, 1957
Una figura davvero di combattente per la gloriosa carriera che lo vide protagonista nel corso della guerra di italo-turca e poi
nel Primo conflitto mondiale. Uscito dalla Scuola Militare di Modena come sottotenente, fu assegnato al 1° Reggimento
Bersaglieri e successivamente al 4°, dove raggiunse il grado di capitano. Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra e aver
ottenuto la promozione a maggiore, fu inviato in Libia dove ebbe la Medaglia di Bronzo per il combattimento a Regdaline,
nell’agosto 1912. Tornato in Patria, allo scoppio della Grande Guerra gli fu affidato il comando del 7° Battaglione Bersaglieri.
Dal 1915 fino alla battaglia conclusiva di Vittorio Veneto, tranne due mesi di degenza in ospedale a causa delle gravi ferite
riportate in combattimento, fu presente nei luoghi e nelle battaglie decisive alla guida di diversi reparti. Nella conquista di
Gorizia iniziata il 6 agosto 1916, il 116° Reggimento della Brigata Treviso condotto da Leoncini riuscì a superare dopo giorni
di furiosi combattimenti la forte linea difensiva nemica, e, raggiunta la riva sinistra dell’Isonzo il 9 agosto, fece il suo ingresso
nella città liberata. Ebbe il riconoscimento più alto, la Medaglia d’Oro, due mesi dopo, durante l’ottava offensiva dell’Isonzo
nella zona del fiume Vipacco. Nell’agosto 1917, questa volta al comando del Corpo con cui aveva esordito nel Regio Esercito,
la 1^ Brigata Bersaglieri, Leoncini confermò le sue eccellenti doti di comandante, guidando con grande capacità e determi-
nazione l’unità nei difficili combattimenti sull’Altopiano della Bainsizza e fu decorato con la Medaglia d’Argento e la pro-
mozione a generale di brigata. Anche al comando della 17^ Divisione sull’Alto Isonzo, poi sul Piave nella battaglia del
Solstizio nella difesa del campo trincerato tra Zenson e Fagarè e infine nella battaglia di Vittorio Veneto, il generale toscano
diede il suo contributo di esperienza, tenacia e risolutezza. Nel dopoguerra continuò ad avere un ruolo attivo nel Regio Eser-
cito al comando delle divisioni di Pola, di Palermo e di Firenze. Nel 1931 fu collocato a riposo e promosso generale di corpo
d’armata.
MONTE SOLER, 10-12 OTTOBRE 1916, L’OTTAVA OFFENSIVA DELL’ISONZO
Sempre avanti verso Trieste
Nel mese di ottobre, il colonnello Adolfo Leoncini fu impegnato con il 116° Reggimento della Brigata Treviso nell’ottava of-
fensiva dell’Isonzo per la conquista delle posizioni austro-ungariche a est di Vertoiba, un compito difficile anche per le piogge
torrenziali che avevano trasformato il terreno di manovra in un acquitrino dove i militari sprofondavano talvolta fino alla
cintola. Al mattino del 10, gli uomini del 116° Reggimento guidati da Leoncini si lanciarono all’attacco delle alture del Soler,
catturando il presidio nemico di circa trecento militari. Nei due giorni seguenti gli austro-ungarici sferrarono una serie di fu-
riosi contrattacchi, ma lo schieramento delle forze italiane riuscì a mantenere le posizioni conquistate e ad avanzare, posi-
zionandosi a circa 50 chilometri da Trieste. Le unità austro-ungariche lamentarono numerosi morti e prigionieri e
abbandonarono sul terreno un’ingente quantità di materiale bellico. La Brigata Treviso perdette in quei giorni 1217 militari di
truppa e 51 ufficiali. Leoncini fu decorato con la Medaglia d’Oro per il comportamento esemplare tenuto in questo difficile
frangente della guerra in cui, pur ferito, per tre giorni consecutivi, con il suo 116° Reggimento, tenne testa al ritorno delle
forze nemiche.

