Page 110 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            AMILCARE ROSSI

            Lanuvio, Roma, 1895 – Roma, 1977

            Giovane e coraggioso tenente durante la Grande Guerra, Amilcare Rossi sopravvisse alle gravi ferite riportate e volle con-
            sacrare la sua lunga vita – morì a ottantadue anni – alla celebrazione del valore militare e agli ideali della patria. Convinto e
            acceso sostenitore dell’intervento dell’Italia nel Primo conflitto mondiale, chiamato alle armi fu ammesso al corso per allievi
            ufficiali nel settembre 1915. Col grado di sottotenente fu poi assegnato al 28° Reggimento Fanteria della Brigata Pavia. Sulle
            balze del Monte Sabotino, destinato a diventare uno dei simboli degli scontri più cruenti della guerra, Rossi combatté stre-
            nuamente per ben tre giorni, dal 21 al 24 ottobre. In quegli aspri combattimenti la Brigata perdette 1400 uomini tra morti e
            feriti di cui 45 ufficiali. Successivamente, con il Reggimento fu trasferito sulle trincee di Oslavia e, ai primi di agosto 1916,
            prese parte con la sua unità alla liberazione di Gorizia. Nel corso dell’ottava offensiva dell’Isonzo, Amilcare Rossi fu impegnato
            con il 28° Reggimento nel tentativo di ampliare il controllo della zona a sud della città appena liberata. La giornata del 10 ot-
            tobre rappresentò un momento memorabile del suo coraggio e della resistenza con cui volle continuare a combattere accanto
            ai compagni, malgrado le gravissime ferite subite. Per il valoroso comportamento fu decorato con la Medaglia d’Oro. Nel
            dopoguerra, dopo essersi laureato in Lettere e successivamente in Giurisprudenza a Roma, fu presidente dell’Associazione
            Nazionale Combattenti e poi tra i promotori dell’Istituto del Nastro Azzurro, l’ente di tutti i decorati al valor militare dalle
            guerre di Indipendenza, di cui fu presidente dal 1928 al 1943. Fu deputato per tre legislature dal 1929 al 1943. Partecipò
            come volontario alla guerra d’Etiopia, dove ottenne una Medaglia d’Argento, e nella Seconda guerra mondiale fu mobilitato
            sul fronte francese.



            VERTOJBA, 10 OTTOBRE 1916, OTTAVA OFFENSIVA DELL’ISONZO

            Superare i reticolati nemici a ogni costo


            La Brigata Pavia era impegnata sul fronte carsico lungo il fiume Vipacco, alla sinistra dell’Isonzo, per rinforzare il controllo
            italiano della zona e per far avanzare le proprie unità verso la città di Trieste. Il 10 ottobre 1916, il sottotenente Amilcare
            Rossi del 28° Reggimento si portò per ben tre volte in pieno giorno a ridosso della linea fortificata nemica per aprire un
            varco usando tubi di gelatina esplosiva e pinze per tagliare i reticolati e permettere così l’irruzione della fanteria. Ferito una
            prima volta a un braccio, continuò a combattere e a incitare i compagni. Non abbandonò il suo posto neppure quando un
            colpo di mitragliatrice gli fratturò il femore: rimase sulla linea del fuoco fino a sera per non distogliere forze all’attacco. Sol-
            tanto a notte fonda fu raccolto e trasportato in un ospedale da campo.
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