Page 114 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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112                LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934




            DOMENICO PICCA

            Molfetta, Bari, 1882 – Carso, 2 novembre 1916

            Dopo aver conseguito la licenza liceale nella sua città, Picca si iscrisse alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. A
            ventun anni abbandonò gli studi e si arruolò come volontario allievo ufficiale nel 89° Reggimento della Brigata Salerno e un
            anno più tardi fu promosso sottotenente nel 94° Reggimento della Brigata Messina. Dopo il congedo, vinse un concorso per
            l’Amministrazione delle Dogane e fu inviato nel 1912 in Libia per organizzare gli uffici del porto di Homs e di Zliten; al suo
            rientro in Patria fu destinato agli uffici doganali di Napoli fino alla dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria. Richiamato
            in servizio raggiunse con il 139° Reggimento della Brigata Bari la zona di operazioni di San Michele, Bosco Cappuccio sul
            Basso Piave. Nel corso delle operazioni su questo fronte dimostrò grande coraggio e capacità di comando e fu promosso
            prima tenente e poi capitano per meriti di guerra. L’anno seguente, durante la Strafexpedition, combatté a Monte Zebio sul-
            l’Altopiano di Asiago e, successivamente, tornò sul Carso nella zona di Monfalcone durante la nona offensiva dell’Isonzo.
            Qui resistette da eroe per due giorni alla guida dei suoi, benché gravemente ferito, fino a che, colpito da una granata nemica,
            cadde esanime. Al capitano Picca fu data la Medaglia d’Oro al valor militare.



            DOBERDÒ DEL LAGO, 1-2 NOVEMBRE 1916, NONA OFFENSIVA DELL’ISONZO


            Vado contro al nemico con animo sereno

            Durante la nona offensiva dell’Isonzo, Domenico Picca, capitano del 39° Reggimento della Brigata Bari, fu inviato nella
            zona di Monfalcone nel tentativo di aprire un varco nella linea di difesa austriaca. Qui guidò il suo 2° Battaglione all’attacco
            di Quota 144, un monticello brullo e sassoso lungo la strada da Gorizia a Monfalcone, nei pressi di Doberdò del Lago. Fu
            ferito, ma non abbandonò mai i suoi uomini, così fu conquistata un’altra linea di trinceramenti, catturati molti nemici e si
            fece un ulteriore passo in avanti sulla via per Trieste. Il giorno seguente, nel corso di un violento bombardamento dell’arti-
            glieria nemica, mentre si dedicava a lavori di rafforzamento e impartiva ordini per consolidare la posizione del Battaglione,
            Picca fu colpito in pieno da una granata nemica e cadde a terra senza vita.
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