Page 116 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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114 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
GAETANO CAROLEI
Napoli, 1896 – Roma, 1974
Ebbe chiara sin da giovane la strada su cui si sarebbe incamminato. Dopo aver studiato al Collegio Militare della Nunziatella,
passò nel novembre 1914 all’Accademia Militare di Torino e nel maggio 1915 fu nominato sottotenente di artiglieria. Scoppiata
la guerra, fu inviato al fronte e assegnato alla 7^ Batteria del 14° Reggimento di artiglieria da campagna schierato contro la
zona fortificata di Gorizia. Pochi mesi dopo, quando la sua unità subì un violento bombardamento a Pri Fabrisu (una striscia
del fronte tra Oslavia, Lenzuolo Bianco e Gorizia), Carolei riuscì a mantenere efficiente la sua unità con grande coraggio e
calma, tanto da essere decorato con la Medaglia di Bronzo al valor militare. Con il grado di tenente, nel 1917, nelle giornate
iniziali della decima offensiva dell’Isonzo fu schierato con i suoi uomini a Cipryanisce, dove il 12 maggio ci fu una violen-
tissima controffensiva di fuoco di grossi calibri dell’artiglieria austriaca, che uccise due serventi e distrusse la parte della piaz-
zola dove erano custodite le munizioni. Carolei continuò a dirigere il fuoco dell’unico cannone rimasto contro le trincee
nemiche, fino a che fu investito in pieno dallo scoppio di una granata che gli asportò parte del viso.
Nel 1924 passò a dirigere l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore del Regio Esercito e nel 1967 divenne presidente del Gruppo
Medaglie d’Oro al valor militare.
CIPRYANISCE, GORIZIA, 12 MAGGIO 1917, DECIMA OFFENSIVA DELL’ISONZO
Devastato nel volto, ma saldo nell’animo
Al violento bombardamento delle artiglierie italiane lungo la linea da Tolmino al mare, risposero subito quelle austro-ungariche
che, tra le altre, avevano ben individuato la batteria comandata dal giovanissimo tenente Carolei in località Cipryanisce e la
sottoposero quindi a un martellante tiro distruttivo. Nel corso della mattinata fu così colpita una riserva di munizioni il cui
scoppio causò morte e sgomento tra i serventi. Carolei accorse per rincuorare i compagni e per cercare di rimettere in effi-
cienza i pezzi di artiglieria danneggiati. Pur in quelle drammatiche circostanze la 7^ Batteria continuò a rispondere al fuoco
nemico. Sul far della sera, in un momento di pausa dell’intenso combattimento, Carolei con un altro ufficiale si mosse per
recuperare i corpi dei soldati rimasti sotto le macerie della piazzola distrutta. Proprio in quel momento l’esplosione di una
granata gli deturpò il volto. Portò orgogliosamente per il resto della sua lunga vita i segni di questa terribile mutilazione.