Page 127 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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PRESENTAZIONE OPERE 1917 125
UGO PIZZARELLO
Macerata 1877 – Firenze 1959
Nacque, come molti dei decorati, in una famiglia di sinceri sentimenti patriottici. Il padre Antonio, nativo di Capodistria,
che aveva combattuto con Garibaldi a Mentana nl 1867, rappresentò la sua guida ideale. Il giovane Ugo, terminati gli studi,
all’età di diciotto anni entrò nella Scuola Militare di Modena da dove uscì nel 1897 con il grado di sottotenente del 7° Reg-
gimento alpini. Appassionato di montagna, promosso tenente nel 1910, divenne istruttore di guide alpine. Nel dicembre
1908 fu inviato con la sua unità per portare soccorso alle popolazioni colpite dal disastroso terremoto in Calabria e in Sicilia
e qui si segnalò per la disponibilità e risolutezza nell’assistenza ai civili e fu decorato con la Medaglia d’Argento di beneme-
renza. Nel 1912, trasferito all’8° Reggimento alpini con il grado di capitano, fu incaricato dall’Ufficio del Sottocapo di Stato
Maggiore di compilare una serie di rilievi cartografici del confine orientale. Allo scoppio della guerra tuttavia chiese e ottenne
di tornare al suo storico battaglione Tolmezzo al comando della 6^ compagnia e nei primi giorni del conflitto fu in Alta Carnia
dove si svolsero vivaci ed accaniti combattimenti. La lotta si polarizzò sulla testata del torrente But ad est di Passo Monte
Croce Carnico in corrispondenza del Pal Piccolo, e qui per il valore dimostrato Pizzarello guadagnò la sua prima Medaglia
d’Argento e la promozione a maggiore per meriti di guerra. Nel febbraio dell’anno successivo, promosso tenente colonnello,
nella stessa zona del fronte mise in luce le sue qualità di comandante. Il 26 marzo 1916 gli austro ungarici, con un attacco a
sorpresa, riuscirono a sopraffare il presidio italiano del Pal Piccolo e della selletta del Freikofel. Nel corso della reazione il
battaglione guidato da Pizzarello si segnalò per ardimento e per audacia e il comandante ebbe la Croce di Cavaliere dell’Ordine
Militare di Savoia. Nel marzo del 1917, al comando del 10° Reggimento della brigata Regina, condusse una coraggiosa e vit-
toriosa azione sul Dosso Faiti e fu decorato con la seconda Medaglia d’Argento. Nel giugno di quello stesso anno, ora co-
lonnello, fu trasferito con la sua brigata in Trentino e sulle balze insanguinate dell’Ortigara si confermò combattente
coraggioso. Il 25 giugno gli austro ungarici lanciarono un violentissimo contrattacco. Pizzarello fu sempre vicino ai suoi uo-
mini in prima linea e, seppur ferito al capo da una pallottola, non abbandonò la posizione e continuò a dirigere le operazioni.
Per questa sua condotta ebbe la Medaglia d’Oro al valor militare. Sottoposto a un delicato e rischioso intervento alla testa e
miracolosamente guarito, riprese servizio nel 1918.
La sua brillante carriera continuò anche nel dopoguerra: nel 1919 fece parte della Commissione per la conferenza di pace in
Francia e in seguito ricoprì mansioni di sempre maggiore responsabilità fino a raggiungere il grado di generale di Corpo
d’Armata. Nel 1941 fu collocato nella riserva.