Page 468 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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434 MIMONDO WRACIII
Scrive francesco Guicciardini:
... le calamità d'Italia ... cominciarono con tanto maggiore dispiacere e spavcn·
w negli animi degli uomini quanto le cose universali erano allora più liete e
più felici Perché manifesto è che ... non aveva gjammai semiro Italia unta pro-
sperità, né provato stato ramo desiderabile quanto era qucUo nd quale sicura·
menre si riposava l'anno della salute cristiana miUe quarrrocemo novanta ...
Perché, ridona runa in somma pace e tranquillità ... non solo era abbondanris·
si ma d'abitatori, di mercaranzie e di ricchezze; ma illusuara sommamente daUa
magnificenza di molti principi, dallo splendore di molte nobilissime c beUtssi·
me cirrà, ... fioriva d'uomini prestantissimi nella amministrazione delle cose
pubbliche c d t i-ngegnj molto nobili in rurre le dottrine e in quaJunque arre prc-
clnra c indusrriosa; né priva ... di gloria rrulitare c ornatissima di ranre doti.
meritaromente appresso tutte le nazioni nome e fama chiarissima rirencva.
In due anni dalla grande scoperta di Colombo, queSta lraliu sarebbe divenura
campo di banaglia. di eserciri stranieri. Così, ere secoli dopo che Guicciardini ave·
va potuto scrivere un tanto chiaro elogio della civihà italiana, In Penisola era ridar·
ta tanro in basso che il suo poeta Goffredo MameJi, aurore del nosrro inno nazionale,
poteva scrivere con infinita amarezza: "Noi siamo da secoli l Calpesti e derisi l Perché
non sia m popolo l Perché sia m divisi".
Apertosi con Colombo, il cammino del Convegno è proseguito con Napolco·
ne Bonaparte che abbiamo inconu:ato nell'ora epica e fortunata sui campi di Ma·
rengo. Per un verso Bonaparte è ancora un uomo del pa.ssato. Sebbene crcsciuro
ad amore la grande nazjone francese e ad identificarsi con essa, egli. per l'origine
della sua famiglia, può anche apparire per un verso come l'ulòmo imeUecruale uni·
versalisra del Rinascimento, come un [ardo prodotto di quell'età. Ma per altro, è
Bonaparte che guiderà al combammc:mo i primi reparti nazionali italiani accanro
a quelli francesi, che farà svenrolarc sui campi di battaglia la bandiera tricolore.
eh~. poco dopo Marengo, varerà uno stato che si chtamerà " Rcpubbltca lraliana".
Ecco quindi che In scelta di Torino e di Alessandria per ques[O nosrro collo-
quio, in cui noi italiani - debbo dirlo e debbo ringraziarvi - ci stamo scntiu
anche circondati dalla stima e daU'affeno di rami amici & rurto il mondo, assume
un significato che solo ora, dopo giorni di studio, è possibile misurare: da Torino
pnrcì infatti l'appello a combarrc:re per la riscossa nazionale; qui operarono i pen-
satori militari e politici e i soldari di nJCta Italia che tonarono per il Risorgimento;
qui affiuirono i volontari polacchi, ungheresi, romeni, americani venuti a combar·
cere insieme agli italiani; qui giunsero le u:uppe francesi che avrebbero versato il
loro sangue unicamente a quello italiano sui campi di Magenra e di Solferino; e
questo noi imlioni non dobbiamo mai dimenticarlo. Qui infine, nella sala che ave·
re visto visimndo Palazzo Carignano, fu proclamata dopo secoli l'unirà d'Italia.
Le relazioni e le comunicuioni qui presentare hanno percorso runo questo
cammino, dnlla srrnrcgia mediu:rrnnca al globalismo cararrerizzaro dal sorgere di