Page 107 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          Fondamentale il libro di Stefania Bartoloni sulle infermiere (Italiane alla guerra.
          L’assistenza ai feriti 1915-1918 del 2003). Nel 2014 Augusta Molinari pubblicò
          un saggio sulla mobilitazione femminile nella Grande Guerra (Una patria per le
          italiane) che già nel titolo esplicitava il senso di un impegno mirato a sentirsi cit-
          tadine. Era una novità perché fino ad allora era stata soprattutto l’opposizione
          alla guerra delle donne dei ceti subalterni ad essere oggetto di studio. All’estero
          da decenni si studiava la mobilitazione femminile mentre sulla storiografia italia-
          na pesava un pregiudizio ideologico legato ad una presunta ‘naturale’ estraneità
          del genere femminile alla guerra che ingigantiva i movimenti pacifisti e ignorava
          tutto l’interventismo democratico. Nel 2015 uscì il lavoro di Emma Schiavon (In-
          terventiste nella grande guerra) che illuminò la fitta rete delle associazioni femministe,
          il cui studio è fondamentale anche per la nascita dello stato di welfare. In quello
          stesso anno furono organizzati due importanti convegni nazionali sul contributo
          femminile alla guerra, uno curato da Stefania Bartoloni (La Grande Guerra delle
          italiane) e l’altro focalizzato sull’area veneta (Donne dentro la guerra. Il primo conflitto
          mondiale in area veneta) a cura di Nadia Maria Filippini, nei quali sono presenti
          alcuni dei nomi principali che hanno segnato l’evoluzione della ricerca e dato
          corpo al caso italiano. Se appare di grande interesse il fatto che il centenario della
          guerra 1915-1918 abbia spinto tante studiose e studiosi ad affrontare finalmente
          questioni e temi fino ad allora trascurati per una serie di pregiudiziali ideologiche,
          appare altrettanto interessante che lo Stato Maggiore della Difesa abbia voluto
          dedicare al ruolo delle donne nel conflitto il suo convegno annuale nel 2015 (Le
          donne nel primo conflitto mondiale dalle linee avanzate al fronte interno: la grande guerra delle
          italiane). Nel 2018 ancora Emma Schiavon ha pubblicato un libro nel quale ha
          tratteggiato la presenza femminile in tutte le sue sfaccettature: dalle contadine
          alle insegnanti, dalle prostitute alle madrine di guerra, dalle profughe alle vedove
          (Dentro la guerra). Questa sintetica rassegna di studi non ha nessuna pretesa di
          completezza ma indica senza alcun dubbio la rimozione di annose pregiudiziali e
          dunque l’apertura di un nuovo filone di studi sulle donne.
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