Page 267 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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4 Sessione - Il ricordo della vittoria 265
Il carattere simbolico dei Sacrari italiani
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di Marco MULAZZANI
lla fine della Grande
A Guerra, la celebrazio-
ne della vittoria e il tributo
di gloria ai soldati che hanno
combattuto si accompagnano
ad un necessario quanto con-
troverso processo di elabora-
zione del lutto della Nazione
per i suoi Caduti. In questo
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contesto l’istituzione del Mi-
lite Ignoto, con la cerimonia
del trasporto da Aquileia a
Roma, nel novembre 1921,
della salma di un soldato non
identificato, la sua sepoltura nel monumento intitolato a Vittorio Emanuele II,
trasformato in tal modo in Altare della Patria , diviene simbolo significativo e
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unificante del dolore per i Caduti e, in particolare, per i dispersi ai quali non si era
potuta garantire una sepoltura individuale. 4
1 Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura.
2 Il riferimento è al frangente sociale e politico del primo dopoguerra che vede l’Italia uscire
dal conflitto tutt’altro che coesa, come dimostrano, tra altre, le vicende del “biennio rosso”
(primavera 1919-autunno 1920), il radicalizzarsi su posizioni insurrezionali del Partito So-
cialista (già anti-interventista) e, per converso, la fondazione (e le azioni) dei Fasci italiani di
combattimento (Milano, 23 marzo 1919), capace di attrarre reduci, associazioni patriottiche
e studentesche in un’orbita nazionalistica estremista e antidemocratica.
3 Lorenzo Cadeddu, Alla ricerca del milite ignoto. Aquileia, Redipuglia, Altare della Patria. I luoghi della
memoria e dell’identità italiana, Gaspari Editore, Udine, 2011.
4 JANZ OLIVER, Grande Guerra, memoria della, in DE GRAZIA VICTORIA, LUZZATTO
SERGIO, (a cura di), Dizionario del fascismo. Volume primo A-K, Einaudi, Torino 2002, pp.
627-630.