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          crificio dei soldati. Una Commissione Nazionale per le Onoranze ai Militari d’I-
          talia e dei Paesi Alleati Morti in Guerra viene istituita nel 1919 presso il Ministero
          dell’interno; nel 1920 viene creato l’Ufficio centrale per la Cura e le Onoranze
          alle Salme dei Caduti in Guerra, con sede a Udine.  Compito dell’ufficio COSCG
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          è coordinare le attività di riorganizzazione delle sepolture provvisorie dissemina-
          te in prossimità dei fronti, di identificazione e raccolta delle spoglie dei soldati, di
          allestimento di nuovi cimiteri, questi ultimi con previsione di durata di dieci anni,
          termine di scadenza di molti contratti di affitto dei terreni. Nel 1927, alla con-
          clusione di questa prima fase di “riordino”, poco meno di 275.000 salme sono
          inumate in 1840 cimiteri militari, distribuiti nelle diciassette province interessate
          dalla guerra – da Sondrio a Fiume e Zara ; alcuni di essi sono divenuti da tempo
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          meta di una particolare forma di pellegrinaggio, con itinerari inseriti sin dal 1922
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          in riviste come «Le vie d’Italia».  Analoghi pellegrinaggi sono proposti nei luoghi
          di battaglia: “Zone Sacre” per le quali si invoca la tutela di “aree monumentali”,
          da conservare nella fisionomia conferita ad esse dalla guerra, senza costruire
          architetture celebrative.  Per converso, a partire dall’immediato dopoguerra in
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          (quasi) tutte le città italiane vengono realizzati monumenti dedicati ai Caduti.
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          6    Ibid.
          7    Si tratta di cimiteri militari, cimiteri civili ampliati dall’autorità militare, cimiteri civili conte-
              nenti salme militari; cfr. Memoria sulla sistemazione definitiva delle salme dei militari italiani caduti
              in guerra (relazione del generale Giovanni Faracovi al capo del governo, Padova, 11 marzo
              1930), in MINISTERO DELLA DIFESA (a cura di), Leggi, Decreti e Disposizioni varie riguar-
              danti il servizio del Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, Roma, 1962, pp. 50-63. Cfr.
              inoltre, lo scritto di Giannino Antona Traversi, collaboratore dell’ufficio COSCG di Udine;
              ANTONA TRAVERSI GIANNINO, Cimiteri di guerra, in Associazione Nazionale Volontari
              di Guerra (a cura di), Il Decennale. Pubblicazione nazionale sotto l’augusto patronato di S.M. il Re e
              con l’alto assenso di S.E. il Capo del Governo, Vallecchi, Firenze, 1925.
          8    COBÒL GIUSEPPE, In pellegrinaggio ai cimiteri di guerra, «Le vie d’Italia», XXXIII, 11 novem-
              bre 1922, pp. 1081-1087.
          9    Sono le aree del Pasubio, del Sabotino, del Grappa e del Monte San Michele, dichiarate “mo-
              numentali” per decreto-legge il 29 ottobre 1922; cfr. BREGANTIN, BRIENZA, La guerra
              dopo la guerra…, cit., in particolare il cap. II, Il tributo della nazione, pp. 47-58; inoltre, COBÒL
              GIUSEPPE, Attraverso la Zona Sacra, in «Le vie d’Italia», I, gennaio 1922, pp. 32-42.
          10   CRESTI CARLO, Architetture e statue per gli eroi. L’Italia dei Monumenti ai Caduti, Angelo Pon-
              tecorboli Editore, Firenze, 2006. La ricognizione di Cresti, volutamente focalizzata sui «mo-
              numenti a carattere figurativo eretti in piazze e giardini pubblici», censisce nel 2006 oltre 900
              opere. Sul tema cfr. inoltre MONTELEONE RENATO, SARASINI PINO, I monumenti
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