Page 272 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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270        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            “correzioni” in senso celebrativo apportate dall’autore.  Per Margherita Sarfatti,
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            in particolare, Baroni «concepisce la guerra come olocausto o sacrificio tragico,
            immane […] il Calvario non è la Resurrezione. Non si può parlare di patriotti-
            smo trionfante e di “epopea” dinanzi alla Via Crucis» . Dopo la (controversa)
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            decisione del Comitato di assegnare a Baroni l’incarico per la realizzazione del
            monumento sarà il nuovo presidente del consiglio, Benito Mussolini, a negare,
            nel gennaio 1923, l’autorizzazione alla costruzione di un progetto “disfattista”,
            espressione «di uno spirito indegno della Vittoria» .
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               La seconda vicenda investe il destino del cimitero degli Invitti della Ter-
            za Armata, apprestato sul Colle Sant’Elia a San Pier d’Isonzo nei pressi di
            Redipuglia – il più grande e importante dei nuovi cimiteri realizzati in Italia
            all’inizio degli anni Venti , con 30.000 soldati sepolti, inaugurato il 24 maggio
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            1923 alla presenza di Mussolini, del re e di Emanuele Filiberto di Savoia, duca
            d’Aosta e comandante della Terza Armata. Organizzato a gironi concentrici
            con una cappella votiva al sommo del colle, il cimitero era un luogo forte-
            mente caratterizzato dalla presenza, accanto alle tombe, di ogni sorta di cimeli
            provenienti dai fronti di battaglia – frammenti di granate, filo spinato, ruote di
            biciclette, scarponi, borracce, elmetti bucati, siluri… – e da epigrafi. Era una
            manifestazione di lutto “popolare” (anche se forse non del tutto spontanea)
            che sollecitava la commozione dei visitatori; ma anche un’ostensione cruda




            17   BARONI EUGENIO, Il Monumento-Ossario al Fante sul Monte S. Michele, Tipografia Fratelli
               Magnani, Milano, maggio 1922. Sulla terza versione del progetto recentemente ritrovata cfr.
               GIBELLI ANTONIO, LUCENTINI ROBERTA, L’opera immane. Eugenio Baroni per il monu-
               mento-ossario al fante sul monte San Michele in una versione inedita 1923, Genova University Press,
               Genova, 2021.
            18   M.G.S. [Margherita Grassini Sarfatti], Il comunicato del Comitato per il Monumento al Fante, «Il Po-
               polo d’Italia», 19 gennaio 1922. Sarfatti tornerà sull’argomento con altri articoli su «Il Popolo
               d’Italia» nel corso del 1922.
            19   Sulla conclusione della vicenda cfr. ZAGNONI, Dal monumento al fante…, cit.
            20   La sistemazione del cimitero è legata ai nomi del colonnello Vincenzo Paladini, comandante
               dell’Ufficio centrale per la Cura e le Onoranze delle Salme dei Caduti in Guerra stanziato
               a Udine, e del capitano Giannino Antona Traversi, attivo dal 1920 al 1927 presso lo stesso
               ufficio;  cfr.  MINISTERO  DELLA  DIFESA,  COMMISSARIATO  GENERALE  ONO-
               RANZE CADUTI IN GUERRA (a cura di), Sacrari militari della I Guerra Mondiale, Roma,
               1988; BORTOLOTTI MASSIMO, Progetti e realizzazioni in Friuli Venezia Giulia, 1931-1938,
               in «Parametro», 213, 1996, cit., pp. 33-45.
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