Page 58 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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ROBERT L. DAUBER
d'Austria, che scelse la carriera professionale di ufficiale di marina, egli fu il pri-
mo ufficiale della Marina austro-veneziana ad essere insignito dell'Ordine prus-
siano "Pour le merite" e dell'Ordine di Maria Theresia, la più alta decorazione
austriaca. La decisione di Federico di intraprendere la carriera di ufficiale di ma-
rina trovò interesse nella popolazione austriaca e successivamente un numero di
austriaci entrò in Marina come cadetti; seguendolo, tra di essi, un giovane suc-
cessivamente diventato famoso: TegetthofI
Nel frattempo in tutto il territorio della penisola italiana il movimento poli-
tico della "Giovane Italia", con il programma di liberare ed unire gli stati italia-
ni sotto un solo governo, si sviluppò con successo e trovò molti seguaci anche
nella Marina austro-veneta. I due fratelli Bandiera, entrambi ufficiali di marina
austro-veneziani, decisero di entrare attivamente in questo movimento e diser-
tarono dal selvizio militare marittimo austriaco. Questo evento portò ad un'in-
chiesta approfondita, condotta dal governo imperiale ed indipendente dal comando
della Marina austro-veneta. I risultati di questa inchiesta indipendente misero in
luce una corruzione diffusa ed un grande numero di inefficienze, di cui prima
abbiamo menzionato solo qualche esempio. I risultati portarono al pensiona-
mento del comandante in capo della Marina, il viceammiraglio Paulucci, nel
1844, che fu ritenuto il maggior responsabile, e di altri ufficiali italiani.
L'ancor giovane arciduca Federico fu allora promosso viceammiraglio e de-
signato comandante della Marina austriaca. Nell'ordine di assunzione dell'incari-
co gli fu espressamente ordinato dall'Imperatore e dal Ministro della Guerra di
porre fine ai malfunzionamenti della Marina con mano ferma e di promuovere
anche nella Marina la stessa atmosfera di servizio e d'onore che era usuale nel-
le altre formazioni delle Forze Armate austriache.
Il nuovo comandante della Marina e specialmente il suo aiutante, il capita-
no di vascello Marinovich, al tempo stesso direttore dell'arsenale, tentarono di
realizzare questi ordini in maniera mirata. Essi potrebbero essere considerati, con
parole d'oggi, sostenitori della linea dura di una nuova disciplina nella Marina
austro-veneta, che non trovò molta comprensione ed apprezzamento presso gli
ufficiali veneziani, gli equipaggi e i lavoratori nell'ambito della flotta e dell'arse-
nale, quando cominciarono a cambiare le vecchie ed amate piccole usanze. Si
può anche dire, che l'arciduca Federico accumulò parecchio odio politico per
non essere intervenuto in favore dci rivoluzionari fratelli Bandiera, disertori, poi
imprigionati a Napoli, condannati dalla corte marziale e fucilati (ma perché
avrebbe dovuto?); egli si attirò anche odio sociale per aver ristrutturato i servizi
navali nell'arsenale di Venezia ed anche nella notta. Egli iniziò anche un pro-
gramma a largo raggio di "austril'icazione" della Marina austro-veneziana, che
trovò accelerazione e pieno effetto solo dopo la rivoluzione del 1848. Persino
più odiato del comandante supremo era evidentemente il capitano di vascello
Marinovich che, come direttore dell'arsenale, personalmente investigava ogni
dettaglio e pose fine a molte vecchie abitudini, che erano di scarsa utilità per la
Marina e molto costose per il governo austriaco. In un divertente anche se non