Page 21 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
P. 21
9
Alle ore 11,00 di quello stesso lunccll, al segnale convenuto daro dal suono
delle sirene ddle fabbriche e delle n:JVi nei porti, l'Italia intera si fermava per
protestare con un lun~to silenzio contro un tranato da dimenticare
La scelt.1 occidentale anche se non condivisa all'epoca, anzi osteJU;iata da
larga pane dello schieramento politico, produsse ben presto i primi risult:lli posi-
tivi sono il profilo dello l>maltimento della pesa me eredità dell:l sconfiua e della
riammissione dcll'llo~lìa nell:. comunità internazionale. ·uguale fr:• ugv.1li· per li)Me
le parole del mim~tro degli Esteri Carlo Sforza.
L'ltali:t panecipb .1 tuHe le fa~i relative all'auuazione del Pi:lno Mar~hall e.
nell'aprile del 1948. fìrmb la con,•enzione co~titut lva dell'OECE, Organlzza7ionc
Europea per b Coopcrnione Economic-J.
Nel luglio 1948 la \ 1 (ospuccl con a bordo l cadetti riprendeva ancora un:1 volta
il mare, mo.~trando nel Mediterraneo la bandiera della Repubbltcu ltali:~na . La
nave. precìl>:tno le cronache del tempo. fu accolta nei poni dd Mediterraneo con
manifestnzionl di simp:ula em unu bella testlmoninnza della volontà di rina~c:lt.t
dell'Italia con spirito c.Ji amicizia c di pt~ce.
1.:1 scelt:t occidentulc dell'Italia si rnffonò. con l'ingres.~o (favorito dalla rrunci:t
.
per motivi lcgnrl all'Algeria) In qualità df membro fondmorc • ,el l'allo Atbntlco
(4 aprile 1949) e negli orgamsml operauvt dcll'alleanu NATO che, quusi auto·
matic:amcnte. dJ fotto fecero c;:uJerc tuuc le vecchie limit:ndoni mililurl impu~lc
dal Tranato c.JI Pace.
Nel 1954 TrieMc ritom;IVa all'Italia eh.:. l'anno seguente. vcniv:t lìn:tlmcnte
ammessa aii'ONU, :Il cuilnrerno Il nostro Pnese si sarebbe poi sempre impegnaw
con grande lcalt:ì e cocrcn2:1. senza mal so11rarsi a doveri e respons:~hilità. Qun~i
comcmporaneamenrc 10 tJUCftlt anni mentre st sviluppava la soltdanetà :ulanll<.'!l
cominciava anche il grande cammino per 1:1 costruzione dell'Europa unita, cui la
classe politica e la diplomazia Italiana diedero sin dall'inizio un granc.Je contrl·
buto sulla base dei \'alori cd ideali largamente condivisi da lungo tempo, come
peraltro dimostra l :tito magistero democrat•co dell'illustre europeista cui è dcdl·
Olt:J questa :.tèS:>J Aul.t 10 cui si svolgono l no~tri l:ivori.
Nel 1949 l'lt:llta partecipò :1lla fond3Ztonc del ConsiftllO d'Europa. aderl al
Plano Schuman che poi, nel 1951, diede vita :1lla Comunità Europe-.1 del Carbone
e dell'Acciaio c, nel 19;2 lìrmb lo sfortunato trattato istitutivo della Comunit~
Europea dt Difesa, CF.D. Ma soprnllullo, grn:de al ten:tce impegno del mlnbtro
degli Esteri Gaetuno M!lrllno, l'Italia diede una nuova spinta al processo di inrc
grnzlone europea culmtn:Jto poi nella nrma, il 25 mano 1957. dt:l 1'r:lll:lll di
Roma istltutivi c.Jella Comunità Economica Europea.
Atlantismo ed Europeismo dunque come costanti della politica cstem iluliurt:l.
Per usare unn felice immnglnc utilizzata d;ll professar l'vlnssimo IJe l,eQn:trdls
nella sua relazione di apcrturn n l convegno orgt•nizz:tto ftìovcdl scorso dnl presti·
gioso Istituto pcr gli Studi di Politic:a lnterna zion~le. uccunto ttll Atl:tntlsmo c