Page 24 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
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credibile la sua azione sulla scena internazionale, attr2.versul:l da forti tensioni
che rendevano ancor più duro il confromo bipolare. La caduta di Saigon del
1975. c:he poneva fìne alla guerr:t del Vietnam che tante lacerazioni aveva creaw,
la cacciata deJio Scià nel 1979 con il consegueme sganciamento dell'lr~n dallo
schieramento filo occidentale, la conquista so,·ietica dell'Afghanistan contribui-
v-..!no a rendere ancora più complesso il quadro internazionale, Inserendo peri-
colose reazioni a catena in altre aree, come in Libano e in Iraq. La fase di
assestamento e di riconquista dell"innuenza perduta dall'Occidente su alcune
arce .geografiche, iniziata con l'elezione di Reagan, fu lunga e difficile e mise a
dura prova l rapporti internazionali. "'Pazienza e prudenza• furono i caraueri più
salienti dell"azione diplomatica del nostro Paese nei confronti del riemergere di
una nuova gucrrn fredda che quesra volla si svolgeva anche e soprattutto nel
Mediterraneo. Nei primi anni Ottanta una certa ripresa economica ed una ritro-
vata stabilità polìtica, sia pure all'interno della litigiosa coalizione di pentapar;
tito, consemirono ai governi guidati da Spadolini prima e da Craxi poi, di rilanciare
l' iniziativa italiana sulla scena internazionale.
Ricordo, tra l'altro, l'impegno profuso al vertice europ<.>O di Milano tlel 1985
che, ama verso la Conferenza intergovemaliva avrebbe poi spianato la via, l'anno
successivo, all'Ano Unico Europeo. Al tempo stesso riprese slancio la politica
mediterranea che, in alcuni casi, implicava anche il ricorso alla fona per il
mantenimento della pace, cui il nostro Paese (come nel Cti.SO del Ubano e in :1hri
scacchieri che saranno esaminati nel corso dei lavori di questo convegno) non
si sourasse fornendo un<~ buona prova.
Inoltre. e mi sembra opportuno sonolinearlo. proprio per rimarcare la forte
continuità della nostra politica mediterranea ampi:uneme condiVisa da larghi settori
dello scbieramemo politico. negli anni Ottama, l'Italia, in cont.esti diversi. pur
operando sempre lealmente a nanco degli Alle3ti nelle missioni multinazionali,
fu sempre molto :lllenta 3 diversificare la propria posi:tione mantenendo, in
coerenza con la propria storia, una autonoma capacità di giudizio e di valuta-
zione, sia in ordine alla questione de.i rapponi con i paesi arabi, sia in ordine
a lla questione palestinese ed alle sue possibili soluzioni, in una cornice di
dialogo e dì comprensione dei dlrini di tuui.
Al tempo stesso l"ltalia cercò di non appiattirsi sulle rigide posizioni altrui,
come peraltro dimostrano la ben nota vicenda di Sigo nella del 1985 e, l'anno
seguente quella dei nostri rapporti con la Ubìa all'indomani della cosiddeua
battaglia del golfo della Sirte e del bombardamento americano di Tripoli.
Frattanto, con l'avvento aJ potere di Gorbacev, iniziava una nuova fase
culminata poi con la precipitosa fine dell'ordine internazionale bipolare.
Il crollo del muro di Berlino e le sue conseguenze in scacchieri a noi più
vicini aprivano nuove prospeUive all'azione internazionale dell"tralia. Ma questa
è un'altra storia e. forse, potrebbe essere il tema del prossimo convegno.