Page 205 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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UNA AERONAUTICA NUOVA
IL RAPPORTO CON LA NAZIONE
NELLA RICOSTRUZIONE DELLA FORZA ARMATA
GREGORY ALEGI
Non è difficile rinvenire in letteratura rappresentazioni molto schiette delle
difficilissime condizioni nella quale l'Aeronautica Militare si trovava alla fine del-
la seconda guerra mondiale(1). Specchio fedele ciel Paese del quale era espressione,
nel maggio 1945 la forza annata disponeva di meno di 50.0 velivoli, dei quali ap-
pena due su cinque efficienti. Le prospettive di ripresa a breve termine erano lega-
te innanzi tutto alla guerra in Oriente, che si riteneva avrebbe indotto gli Alleati a
fornire all'Italia nuovi mezzi o ricostruirne le infrastrutture.
Corientamento degli Alleati (ma di fatto dei britannici che dominavano l'Air
Force Sub Commission, AFSC) era di tutt'altro segno (2). La posizione britannica
si basava sul fatto che "con la conclusione della guerra in Europa i nostri rappor-
ti con l'Aeronautica Militare Italiana sono cambiati e debbono essere rivisti". Pur
riconoscendo che gli italiani si erano dimostrati disponibili a collaborare, alla
RAF "sembra[val chiaro che l'AMI non ha più diritto a continuare ad esistere" e
che la politica nei confronti degli italiani avrebbe dovuto essere quella di impedi-
re il collasso dell'Aeronautica Militare senza che questo si traducesse necessaria-
mente in un alto livello di efficienza bellica. Per impedire agli italiani di accresce-
re la propria organizzazione, i britannici proponevano di limitare la fornitura agli
(1) Cfr tra gli altri, Rosario Abate, Storia dell'aeronautica italiana, Milano, Eietti, 1974; Al-
berto Briganti, Oltre le nubi il sere/IO, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1988; Gregory Alegi, "Le ope-
razioni della Regia Aeronautica nel 1945", in R. H. Rainero (a cura di), J:Italia in guerra. Il 6° an-
110 - 1945, Roma, Commissione Italiana di Storia Militare, 1996, ed in particolare p. 95-98; G.
Alegi e M. Gueli, Gli Spit(ire italiani, Roma, Stato Maggiore Aeronautica/Ufficio Storico, 2003.
Dal 28 marzo 1923 sino al mutamento della forma istituzionale, la forza armata si chiamò sem-
pre Regia Aeronautica. Essendo tuttavia invalso il vezzo di riferirsi al periodo post-armistiziale
con il nome di "Aeronautica Cobelligerante" e mutando ufficialmente il nome a seguito degli esi-
ti rcferendari del 2 giugno 1946, per semplicità ed uniformità in questo lavoro parleremo sempre
di Aeronautica Militare.
(2) "Minutes of a conference held to determine the future policy amI status of the Ita-
lian Air Force", svoltasi presso il quartier generale della MAAF il 24 maggio 1945. Sono
debitore di Frank McMeiken per il documento conservato nell'ex Public Record Office
(oggi National Archives).

