Page 210 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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A sottolineare il concetto che la rivista non fosse una "emanazione di questo Sta-
to maggiore", Mecozzi fu posto in congedo il17 gennaio 1945. Ancora nel 1951,
l'ibrida forma gestionale veniva giustificata dicendo che il contenuto della Rivista
"non deve investire la responsabilità dello Stato Maggiore stesso, e poi perché è
bene che la libertà degli studi, seppure contenuta entro le direttive generali che in-
formano nell'epoca attuale la vita italiana, non soffra neanche la parvenza di una
limitazione di carattere ufficiale" (15).
Il secondo compito assegnato all'ACA fu la costituzione di un Museo dell'Aero-
nautica, inteso come motore culturale e conservatorio di tradizioni in attesa di tempi
più felici. Nella riunione dci 3 febbraio 1946 del Consiglio di presidenza dell'ACA, il
ministro dell'Aeronautica Luigi Gasparotto, che partecipava come presidente onora-
rio, affermò che "di fronte alle nuove generazioni, le quali trascorrono e trascorreran-
no un periodo di scarsa attività aeronautica, troppo impari alloro fervore ed insuffi-
ciente ai loro bisogni" occorresse "materializzare la testimonianza dci lavoro compiu-
to nei primordi e negli otto lustri trascorsi, affinchè essa sia sprone per il lavoro da
compiere". CACA auspicava pertanto che "tale testimonianza si concreti nella istitu-
zione di un Museo Nazionale Aeronautico", destinato a raccogliere documentazione,
modelli di aerei ed aeroporti, fotografie e filmati, cimeli "ed ogni altro soggetto utile
allo scopo" e "continuamente aperto alla visita ed alla meditazione di tutti gli italiani
e specialmente dei giovani". Sotto il profilo organizzativo, il Museo auspicato dal-
l'ACA avrebbe dovuto nascere "principalmente con l'appoggio dello Stato, in un edi-
ficio dello Stato, con i contributi dello Stato, perché è un dovere nazionale ed è di
pubblica utilità", costituendosi però in ente morale per avere gestione autonoma ed
essere "sottratto perciò alle vicissitudini della politica, ma praticamente restando di
proprietà dello Stato anche se a costituirlo contribuiscano i privati". La gestione e
l'esercizio avrebbero dovuto essere affidate "con eventuale convenzione trentennale
[ ... J allo spirito di iniziativa, al fervore costruttivo, alla diligenza conservativa, del so-
dalizio promotore che è l'Associazione Culturale Aeronautica". CACA riteneva im-
prorogabile l'attuazione del progetto "tanto allo scopo di non far proseguire la deplo-
revole dispersione di molte documentazioni, testimonianze e cimeli, quanto allo sco-
po che il Museo sollecitamente sia in grado d'intraprendere la propria funzione didat-
tica ed esortativa" e deliberava "di portare a conoscenza degli organi statali e dell'opi-
nione pubblica tali auspici e tali propositi; e di agitarli senza posa nella coscienza del
Paese fino a che il Museo Nazionale Aeronautico sia un fatto compiuto,,(16).
(15) SMNUfficio Studi, prot. 3669/5534,14 dicembre 1951, copia in archivio autore.
(16) Per il resoconto della seduta, da cui sono tratte tutte le citazioni, cfr. "Creare un
Museo Nazionale Aeronautico che documenti l'opera della generazione anziana ed istruisca
all'opera la generazione giovane", Rivista Aeronautica, 1-2/1946, p. 3-4.

