Page 213 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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UNA  AERONAlJflCA  NUOVA:  IL  RAPPORTO  CON  LA  NAZIONE  NELLA  RICOSTRUZIONE  DELLA  FORZA  ARMATA  _


        Quali radici per il futuro?
            Come  si  è  visto,  l'auspicato  museo  avrebbe  dovuto  avere  una valenza  non
        esclusivamente storica, ma anche culturale e propagandistica in senso lato. Ben pre-
        sto si  pose tuttavia il  problema di  fare  i conti con un passato tanto glorioso quan-
        to ingombrante, sul quale gravava l'abusato mito dell'Aeronautica quale "arma fa-
        scistissima"(24).  A questo  clima  sfuggivano  a  stento alcune  imprese  individuali,
        mentre sulle crociere atlantiche cadde un pesante oblio, a malapena interrotto da
        occasionai i cerimonie ufficiali (25).  La recente pubblicazione della versione integra-
        le  e restaurata del  documentario  Luce  sulla seconda crociera atlantica evidenzia i
        tagli apportati alla copia militare per poter ascrivere quelle immagini alle tradizio-
        ni  aeronautiche riducendo al  minimo l'imbarazzo.  In questo clima fu  tacitamente
        accantonato  il  progetto,  annunciato  dall'Editoriale  Aeronautico  sin  dal  1943, di
        pubblicare tre libri di Mario Cobianchi dedicati rispettivamente ai Pionieri del "più
        leggero"  in  Italia,  ai  Pionieri  dell'aviazione  mondiale  ed  a  La  prima  aviazione  in
        guerra (Libia  1911-1912) (26).
            La seconda guerra mondiale, con il suo carico di delusioni e distruzioni, costi-
        tuiva però un  problema ineludibile.  La  sconfitta italiana aveva  prodotto, e conti-
        nuava a produrre con ritmo intenso, una gran quantità di  memorialistica, in larga
        parte ispirata al concetto di  allontanare le responsabilità dai loro autori per trasfe-
        rirle altrove: su Hitler, su Mussolini, sulle altre forze armate, sui superiori, sull'in-
        feriorità economica e su  praticamente chiunque altro.  In  particolare, l'Aeronauti-
        ca  si  trovò attaccata dalla Marina, che la accusava  di  aver  ostacolato lo  sviluppo
        dell'aviazione  navale.  Né  giovavano  alla  sua  reputazione  gli  aspri  scontri  che
        contrapponevano personaggi notissimi dell'epoca precedente. Fecero scalpore le
        accuse  di  affarismo  e  di  malagestione  dell'Aeronautica  mosse  da  Nobile  all'ex
        sottosegretario e capo di  Stato Maggiore Valle,  che peraltro ne  uscì  assolto (27).



            (24)  Cfr. G. Alegi, "Tarma fascistissima':  il  falso  mito dell'Aeronautica come preferita del
        regime", in corso di stampa negli atti del convegno tenuto a Brescia nel 2003.
            (25)  Cfr  l'introduzione  di  Paolo  Balbo  alla  recente  ristampa  de  La  centuria  alata
        (Montepulciano, Le  Balze,  2005),  p.  9.
            (26)  Cfr M.  Cobianchi, Pionieri dell'aviazione in  Italia,  Roma,  Editoriale Aeronautico,
        1943. Il  libro sulla  guerra di  Libia  fu  poi  realizzato,  in  forma  più  ridotta, dall'Ufficio Storico
        nel  1952 con il  titolo I primi voli di guerra nel mondo ed infine trasfusa nei volumi aeronautici
        della collana I.:Italia in Africa discussa  più avanti.
            (27)  La sentenza di assoluzione è riprodotta anastaticamente in Antonio Pelliccia, Giuseppe
        Valle.  Una difficile eredità, Roma, Stato Maggiore Aeronautica/Ufficio Storico, 1999, p. 201  sg.
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