Page 214 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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GREGORY ALEGI
Altrettanta pubblicità negativa suscitavano gli scontri tra Valle e Pricolo, sfociati in
un'acrimoniosa causa alla quale solo a fatica le parti furono indotte a rinunciare in
nome dei superiori interessi della forza armata.
È agevole comprendere come la sistemazione del recente passato assumesse
particolare rilevanza per l'istituzione militare: storicizzare la sconfitta significava
sottrarre l'Aeronautica ad un'attenzione mediatica tanto negativa quanto sgradita.
In altre parole, elaborare un'ampia narrazione dei drammatici eventi del 1940-43
si presentava come un'esigenza prioritaria per l'identità interna ed esterna della for-
za armata. Fu in questo contesto che maturò la decisione di richiamare in servizio
il generale di squadra aerea. Giuseppe Santoro per affidargli l'incarico di capo Uf-
ficio Storico. Già sottocapo di Stato Maggiore dallo dicembre 1939 all'8 settem-
bre 1943, Santoro resta a tutt'oggi l'ufficiale più esperto ed elevato in grado ad aver
rivestito l'incarico, che assunse il 25 novembre 1947 e mantenne per un triennio.
Questo, insieme al suo carattere placido e accomodante (28), gli avrebbe consentito
di assolvere al proprio incarico con equilibrio misto ad autorevolezza, evitando
ulteriori temute controversie in pubblico.
Il compito principale del nuovo capo Ufficio Storico fu dunque quello di scri-
vere un'ampia storia dell'Aeronautica in guerra, da contrapporre idealmente alle
ricostruzioni giornalistiche che per prime avevano cercato di spiegare la sconfitta (29).
Santoro vi si accinse giovandosi della propria conoscenza diretta degli eventi e della
possibilità di accedere in misura illimitata alle risorse archivistiche.
Confrontando il suo testo con le ricerche più moderne, si è portati a conclu-
dere che l'ex sotto capo si proponesse innanzitutto di discolpare l'Aeronautica ma
solo secondariamente di comprendere le ragioni dei suoi fallimenti. Più specifica-
mente, il testo di Santoro si proponeva di difendere l'Aeronautica dalle recrimina-
zioni interforze e di placare gli animi che avevano già condotto gli ex vertici a sfi-
darsi in tribunale. Esempio concreto di questo secondo obbiettivo è la scelta, solo
apparentemente stilistica, di ridurre al minimo la citazione dei singoli protagoni-
sti, preferendo piuttosto il riferimento all'incarico rivestito. I.:approccio comples-
sivo si può dunque ritenere un esercizio di "memoria condivisa", non troppo di-
verso da quello sintetizzato dalla mirabile iscrizione che campeggia sul memoriale
italiano di El Alamein ("Mancò la fortuna, non il valore").
(28) Sono grato a Baldassare Catalanotto per la sua testimonianza sulla personalità di
Santoro e sulla genesi dell'opera, alla quale collaborò nella fase di produzione del secondo volume.
(29) Cfr in particolare Franco Pagliano, Storia di 10.000 aeroplani, Milano, Edizioni
Europee, 1947.

