Page 207 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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UNA AERONAlfI'lCA NUOVA: IL RAPPORTO CON 11\ NAZIONE NELlA RICOSTRUZIONE DELLA FORZA ARMA'li\
Aerotecnica qualificavano ormai come "terrorismo aereo" nelle proprie pubblica-
zioni ufficiali (6). Si consolidava cosÌ quella accesa e sanguigna reazione popolare
che sin dal 1943 il pluridecorato pilota e gerarca Ettore Muti aveva descritto, con
lucida disperazione.
"La R. Aeronautica, pur avendo subito nel corso dell'attuale conflitto perdi-
te sanguinose e avendo avuto episodi luminosissimi di eroismo, è mancata
alle speranze che il Paese aveva riposto su di essa.
Qualsiasi fossero le illusioni sulle possibilità materiali di questa Forza Ar-
mata, il cittadino si attendeva da essa almeno la salvaguardia del territorio
metropolitano dalla offesa diurna nemica.
Purtroppo le incursioni su Milano, Napoli, Grosseto, Cagliari, Bari, Palermo,
Messina ccc., che da nove mesi si effettuano in pieno giorno pressochè impu-
nemente, hanno dato una dolorosa delusione a quanti cercavano conforto al-
lo sfortunato andamento delle operazioni terrestri col sentirsi, almeno loro e
la loro casa, fuori dell'azione nemica. [ ... ]
Le popolazioni siciliane e sarde in ispccie, vivono in un continuo stato di
terrore mai alleviato dalla vista di nostre compatte squadriglie da caccia in
crociera protettiva sul loro cielo. Le loro case vengono offese, quei focolari
resi sacri dal lavoro onesto di più generazioni vengono distrutti in un soffio
mortifero, senza che il loro caldo spirito di isolani abbia almeno il conforto
momentaneo della vendetta.
Perchè siamo in questa tragica situazione?" (7)
Il sentimento popolare rispose a questa domanda rinforzando l'equazione tra
aeronautica e regime che era stata costruita, ben oltre la sua reale dimensione,
dalla propaganda fascista. Così, mentre sparute minoranze sognavano un'impos-
sibile rinascita e tentavano di evitare almeno le discontinuità maggiori, si passò
repentinamente all'ostilità verso l'intero mondo del volo.
Nelle punte più estreme, ma non per questo meno significative, ciò si tra-
dusse in una vera e propria caccia all'uomo. A ridosso del 25 aprile 1945, la so-
Ia Aeroplani Caproni di Taliedo vide uccisi diciasette suoi dirigenti ed impiegati
di vario grado (8).
(6) Raffaele Giacomelli, Il terrorismo aereo lIella teoria e lIella realtà, Roma, Associazione
italiana d'aerotecnica, 1945.
(7) [Ettore Muti], "Brevi cenni di critica sull'attuale organizzazione della R. Aeronautica",
in Archivio Ufficio Storico SMA (AUSSMA), relazioni, cart. 14.
(8) Promemoria di Gianni Caproni cito in Gianni Cattaneo, "Ectoplasma areazione",
Aerofall, n. 89, aprile-giugno 2004, p. 81.

