Page 11 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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introduzione 11
Intervento del Ministro della Difesa
On. Ignazio La Russa
utorità civili e militari, illustri professori, signore e signori, studenti. Ho
A accolto con grande piacere l’iniziativa dello Stato Maggiore della Difesa,
di dar vita a questo Convegno Nazionale organizzato dalla Commissione
Italiana di Storia Militare.
Il Centro Alti Studi della Difesa, rappresenta il contesto più adatto a ini-
ziative di questo genere, per la sua peculiarità, per la sua capacità di promuo-
vere iniziative di grande rilevanza e attualità, non solo nel campo della poli-
tica di difesa, ma anche in quello della storia militare, radice del nostro pre-
sente e presupposto del nostro futuro.
Secondo motivo di grande soddisfazione per questa iniziativa è rappresen-
tato dal tema del convegno, ovvero la Seconda Guerra d’Indipendenza a 150
anni dalla sua conclusione, come parte del contributo del Ministero della
Difesa alle celebrazioni del 150° dell’Unità. Fu questa guerra che permise a
noi italiani ad essere uniti e sovrani sulle nostre terre e sul nostro destino.
So che nel corso della prima sessione, questa mattina, avete iniziato a
trattare il quadro politico interno e internazionale, quello che oggi chiame-
remmo il contesto in qualche modo strategico, all’interno del quale matura-
rono gli eventi che portarono al conflitto. So di parlare di fronte a un’assise
molto qualificata, molto importante; vedo il Presidente della Commissione
Difesa al Senato oltre ai Capi militari, vedo il Professor Peluffo, che è inca-
ricato del Ministro della Cultura di dare un forte contributo organizzativo alla
celebrazione del 150° anniversario e sento la responsabilità di essere quindi
sintetico e di non ripetere cose che certamente avete già sentito o che sentire-
te nel corso del Convegno.
Ma voglio anch’io sottolineare, e lo voglio fare con forza, l’attualità e la
grandezza del ruolo che ebbe Cavour in questo contesto. È stato già detto
qualche minuto fa, ma a me piace rapportarlo al presente, farne una sorta di
confronto, di paragone. Questa lungimiranza, questa caratteristica di un vero
politico di razza, come si direbbe, di saper guardare oltre il proprio orizzonte,
di guardare al futuro anche al di là, ovviamente, del proprio tornaconto imme-
diato e del tornaconto immediato di chi gli sta intorno. Cavour seppe vera-