Page 111 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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la neutralità russa nella Guerra del 1859                           111



                   La Seconda Guerra d’Indipendenza e la politica
                   internazionale russa

                   Prof. Antonello Biagini






                        ell’intento di proiettare il Piemonte tra le grandi potenze continentali,
                   NCavour avvia dal 1852, una serie di riforme interne e asseconda la poli-
                   tica internazionale di Francia e Inghilterra, tra i principali arbitri dell’assetto
                   continentale. In questa prospettiva, nel 1855, in piena crisi d’Oriente, il Pie-
                   monte prende parte all’alleanza anglo-francese in favore dell’Impero ottoma-
                   no contro la Russia di Nicola I. La fine della Guerra di Crimea permette a
                   Cavour di sedere al tavolo delle trattative del Congresso di Parigi del 1856 e
                   presentare, per la prima volta in un summit ufficiale internazionale, la que-
                   stione relativa ai problemi territoriali legati alla presenza austriaca nel Lom-
                   bardo-Veneto trovando una sponda per l’avvio di concreti rapporti diploma-
                   tici con Napoleone III.
                      Le successive azioni diplomatiche del primo ministro piemontese portano,
                   il 20 luglio di 1858, agli Accordi di Plombières. Come noto si trattava di
                   un’intesa segreta in virtù della quale il Secondo Impero si impegnava a inter-
                   venire a fianco del Regno di Sardegna in caso di attacco dell’Austria. Con-
                   tropartita di questo aiuto, in caso di conquista di Milano, Venezia e Bologna,
                   sarebbe stata la cessione della Savoia e di Nizza a Napoleone III. Si trattava,
                   dunque, di un’alleanza difensiva che, in un certo senso, costringe Cavour,
                   all’inizio  del  1859,  ad  adottare  una  politica  volutamente  provocatoria  nei
                   confronti di Vienna ed a stabilire, in controtendenza con gli impegni assunti
                   con il trattato di pace del 6 agosto 1849, il riarmo dell’esercito sabaudo. Dato
                   il momento particolarmente teso e in previsione degli eventi, rientrano nella
                   penisola Mazzini e Garibaldi a cui viene affidato il compito di reclutare e
                   organizzare l’arruolamento di fuoriusciti dal Lombardo-Veneto, in una mili-
                   zia di volontari che prende il nome di “Cacciatori delle Alpi”.
                      Il 26 aprile 1859 Vienna, irritata dall’atteggiamento sabaudo, rompe gli
                   indugi e dichiara guerra a Torino, mentre Napoleone III, non senza resistenze
                   interne, decide di onorare gli accordi e prende parte attivamente all’alleanza
                   difensiva.
                      Il 29 aprile l’esercito austriaco attraversa il Ticino nei pressi di Pavia e
                   invde il territorio piemontese. Il giorno successivo viene occupate Novara,
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