Page 150 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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150 150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno
ostacoli da parte delle autorità coloniali francesi per cui pensa di sollecitare
l’intervento dello stesso Napoleone III, ma l’imperatore non è più a Parigi
perché impegnato nella Seconda Guerra di Indipendenza Italiana a fianco di
Vittorio Emanuele II per cui cerca di raggiungere l’imperatore e si troverà
il 24 giugno del 1859 a Castiglione delle Stiviere vicinissima a Solferino e
dove si è svolta da poco la sanguinosa battaglia. La battaglia di Solferino è un
evento sul quale molto si è scritto anche se in modo piuttosto approssimativo
e retorico, per poi essere lentamente abbandonato al suo destino, sarà merito
di Costantino Cipolla nei quattro volumi sull’evento il cui titolo è “Il crinale
dei crinali” di aver ricostruito in modo dettagliato i termini della battaglia e le
sue conseguenze sul processo dell’unità italiana.
Le 60.000 perdite (morti, feriti e dispersi) riportati dalle stime ufficiali
vengono oggi tristemente aggiornate dalle accurate ricerche di Cipolla che
tra l’altro afferma: “…possiamo concludere che Austriaci e alleati ebbero
più o meno le stesse perdite globali e queste assommarono a circa 112.000
soldati, comprendendo tutte le forme di danno subito. Se calcoliamo il tasso
di vulnerabilità allargato, comprensivo di morti, feriti e malati a causa della
guerra, vediamo che esso ruota intorno al 45%…”.
Il Dunant assistette alle tragiche scene dell’arrivo dei feriti, in condizioni
spesso raccapriccianti, a Castiglione portati con ogni mezzo e dove le chiese,
le piazze, e le case erano piene di feriti e di moribondi. Era mancata una vera
assistenza sanitaria e i pochi ufficiali medici si impegnavano oltre ogni limite
ad amputare gli arti onde evitare il pericolo di una gangrena. Dunant rimase
impressionato da queste scene che descriverà in un celebre libro pubblicato
nel 1862 “Un souvenir de Solforino” che ebbe subito successo e risonanza
internazionale.
Il Prof. Cipolla nel libro già citato ne metterà in evidenza alcuni tratti
essenziali: rappresenta la voce dei vinti, fa parlare ed esistere gli sconfitti,
evidenzia il tracollo delle Sanità Militari ed obbliga gli Stati a rivederne
l’organizzazione, esalta la femminilità in quanto descrive l’opera preziosa
delle donne di Castiglione che curarono tutti i feriti delle diverse nazionalità
nel concetto ripetuto del “tutti fratelli”. Infine nascerà uno dei fiori più fulgidi
che sbocciarono sui campi di battaglia: la Croce Rossa Internazionale.
Sarà un giurista ginevrino Gustave Monyer, Presidente della “Société
Genevoise d’Utilité Publique” insieme a Dunant , al Dott. Maunoir, al
Dott. Luis Appia e al Gen. Dufour a proporre, sotto l’egida del governo
federale svizzero una conferenza internazionale alla quale fossero invitati i
rappresentanti dei governi europei , essa di svolse dal 26 al 29 ottobre 1863 e
si concluse con l’approvazione dei noti 10 articoli e con la costituzione del