Page 340 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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               Gli inglesi a Marsala erano presenti con due unità della Squadra dell’amm.
            Mundy, l’intrepid e l’argus. Vediamone le caratteristiche: la prima era una
            cannoniera (gunvessel) da 862 tonnellate con scafo in legno e propulsione ad
            elica, armata con sei pezzi di piccolo calibro; la seconda era un avviso (sloop)
            a ruote da 1630 t con un armamento anch’essa di sei pezzi minori. Si trattava
            quindi di unità adatte al pattugliamento di zone costiere, ma non dotate di
            caratteristiche belliche di grande efficacia. In altre parole erano militarmente
            inferiori alle navi napoletane presenti in zona, ma avevano l’incomparabile
            caratteristica di alzare la bianca insegna della Royal Navy contro cui nessuno,
            soprattutto in tempo di pace, avrebbe osato tirare.
               Il comportamento dei comandanti britannici fu irreprensibile, ogni loro
            sforzo fu da bordo ed a terra di proteggere i sudditi e le proprietà inglesi  a
            Marsala, soprattutto i depositi del vino omonimo apprezzatissimo non solo
            dai consumatori albionici, ma anche sulle navi di S.M. in cui il “porto” non
            aveva la diffusione generale,che ebbe in seguito.
               Dobbiamo quindi affermare che l’intervento  della  Marina  Britannica
            durante l’episodio di Marsala fu conforme al diritto internazionale ed agli usi
            dell’epoca e favorì forse l’impresa garibaldina solo per una certa confusione
            nei rapporti con le unità borboniche, giustamente attente a non coinvolgere
            gli inglesi nelle loro azioni. Come abbiamo visto le due navi britanniche
            erano di caratteristiche militari non eccezionali, quindi non siamo in presenza
            di un’operazione di gunboat diplomacy, ma solo di un razionale intervento di
            protezione  dei propri connazionali  come da direttive  del Comandante  in
            Capo.

            L’azione Britannica durante gLi scontri di paLerMo
               Diversa fu la situazione a Palermo. Il Mundy a seguito della direttiva, di
            cui abbiamo parlato, giunse nella rada della capitale siciliana con la sua nave
            di bandiera Hannibal il 20 maggio. In rada vi erano già l’Amphion e l’intrepid
            oltre ad una pirofregata francese e due vapori sardi. Preso immediato contat-
            to con il console britannico Goodwin si rese conto della situazione in atto e
            del pericolo che correvano anche gli stranieri in relazione non solo ai possi-
            bili combattimenti a terra, ma anche dal minacciato bombardamento dal mare
            della città, che il governatore Lanza aveva comunicato alle autorità diploma-
            tiche presenti.
               Provvide subito ad informare i residenti inglesi e nordamericani che le sue
            navi erano a loro disposizione per imbarcare le famiglie in caso di pericolo
            attuando un provvedimento classico nei casi di guerra civile in atto.
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