Page 335 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Tre Marine “neuTrali” in Tirreno nel 1860                          335


               che per le navi a vapore. Il  Comandante in Capo alzava la sua insegna sull’
               HMS Marlborough, un magnifico vascello ad elica a tre ponti con 131 can-
               noni, entrato in servizio da pochi anni (1855), e facente parte di una serie di
               grandi unità progettate per la sola propulsione velica, ma modificate sugli
               scali con l’imbarco di una moderna macchina a vapore.
                  La Flotta era composta da alcuni vascelli dello stesso tipo  e soprattutto da
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               numerose fregate e sloop mantenuti in perfetta efficienza negli arsenali di
               Gibilterra e della Valletta con cui non era difficile attuare una presenza nava-
               le quasi ubiqua nell’intero teatro operativo.
                  Il Fanshawe non fu un protagonista principale nella attività britannica in
               relazione alla “italian disturbance”, come la diplomazia navale inglese definì
               la fase finale del nostro Risorgimento. Fu infatti sostituito per normale avvi-
               cendamento il 19 Aprile 1859 per assumere il Comando in Capo di Devonport.
               Questa sostituzione in un periodo molto importante dell’impresa di Garibaldi
               nell’Italia  Meridionale,  ci  fa  comprendere  che  nella  Marina  Britannica  la
               questione italiana non avesse poi un’importanza determinate. Il sostituto era
               anch’esso un Viceammiraglio, William Martin, di cinquantanove anni, molto
               considerato in patria per le sue moderne idee sulla disciplina a bordo e la sua
               capacità di manovrare navi moderne. Prima di giungere a Malta aveva svolto
               per oltre un anno l’incarico di vertice di Primo Lord del Mare e quindi aveva
               acquisito  un’ottima  conoscenza  anche  dell’ambiente  politico  londinese.  Il
               nuovo Comandante in Capo mantenne la sua insegna sul Marlborough e non
               cambiò di fatto le disposizioni generali impartite dal suo predecessore e rima-
               se in Mediterraneo sino all’Aprile del 1863.
                  Il Fanshawe aveva disposto che le questioni italiane venissero costante-
               mente seguite da un suo ammiraglio sottordine, il contrammiraglio George
               Rodney Mundy, di questo personaggio ci occuperemo con più profondità.
                  In conclusione nel 1860 la Flotta britannica in Mediterraneo era uno stru-
               mento sia militare che politico di grande valore con una superiorità numerica
               e tecnica che forse solo la 6^ Flotta degli Stati Uniti ha potuto eguagliare ai
               nostri giorni.

               La figura deLL’aMMiragLio rodney Mundy
                  Il second-in-command della Mediterranean Fleet era il Contrammiraglio
               George Rodney Mundy, nato a Londra nel 1805 dal generale Godfrey Mundy




               1   Tra cui il Conqueror (91 cannoni), il Renown (91), il Victor Emanuel (91), l’orion (91),il
                  St. Jean d’Acre (101), il Princess Royal (91) ed il Brunswick (91)
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