Page 73 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Il contrIbuto all’unItà d’ItalIa delle GuardIe deI dazI IndIrettI,
I FInanzIerI del reGno delle due SIcIlIe (1809-1862) 73
La caduta del Regno Borbonico fu molto rapida. Le milizie garibaldine si
impadronirono della Sicilia in poche settimane, ma la piazzaforte di Messina
continuò a resistere.
Garibaldi, subito dopo, eludendo la vigilanza della flotta napoletana,
peraltro assai poco determinata, sbarcò in Calabria ed in poco tempo, mentre
l’Esercito si scioglieva soprattutto per l’inerzia e l’incapacità dei suoi gene-
rali, giunse a Napoli abbandonata dal Re Francesco II che si rifugiò a
Gaeta.
Mentre Garibaldi a Capua e sul Volturno sconfiggeva l’ultima resistenza
borbonica, Vittorio Emanuele scese in Campania, annettendo le Marche e
pose l’assedio a Gaeta ove Francesco II opponeva l’ultima resistenza.
Durante il breve, intenso e tumultuoso periodo che portò all’Unità d’Italia
le Guardie dei Dazi Indiretti suddivise in tanti piccoli ed isolati reparti si
adeguarono alle situazioni locali.
Numerose guardie si arruolarono nei reparti volontari di ispirazione gari-
baldina e unitaria costituendone la parte più agguerrita e determinata, grazie
alla preparazione militare ed alla loro attitudine ad agire in piccoli gruppi
isolati, temprate dai pregressi combattimenti con banditi e contrabbandieri.
Altre rimasero al loro posto o si sbandarono, mentre quelle in servizio
lungo i confini della provincia dell’Aquila si unirono alle residue forze bor-
boniche che sino al marzo 1861 combatterono contro le forze nazionali.
Si è già rappresentato come numerose guardie dei Dazi Indiretti si fossero
arruolate tra i garibaldini in Sicilia e tra essi 15 ufficiali. Ma un contributo
importante del Corpo sull’isola fu di mettere a disposizione dell’Eroe nume-
rosi “legni doganali” che costituirono l’ossatura della piccola flotta che elu-
dendo il blocco della flotta borbonica consentì all’esercito degli insorti di
sbarcare in Calabria.
La partecipazione più rilevante della Guardia dei Dazi Indiretti all’Unità
d’Italia ebbe luogo nel settembre 1860 quando 132 guardie di cui 7 a cavallo
e 6 di mare della provincia di Teramo costituirono il nucleo attorno al quale
si formò la “Legione del Gran Sasso” al comando di Antonio Tripoti, che si
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mise alla testa degli insorti abruzzesi .
La Legione trovò una inattesa resistenza dei borbonici, asserragliati nella
fortezza di Civitella del Tronto, che fu cinta d’assedio . La fortezza resistet-
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12 G. Oliva, I corpi di finanza del Regno delle due Sicilie, cit., pag. 203.
13 Museo Storico della Guardia di finanza, bozza di accordo per la capitolazione della fortez-
za di Civitella del Tronto redatta da A. Tripoti, miscellanea, busta 121/1.