Page 70 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            che, ponendo in essere una contrapposizione tra evasori e guardie, costituiva
            un efficace rimedio contro la corruzione dilagante.
               La validità dello strumento repressivo fu dimostrata dal gettito delle impo-
            ste del Regno di Napoli ed in particolare di quello delle dogane e imposte di
            consumo, che nonostante il continuo stato di guerra e l’entrata in vigore di
            una legislazione del tutto nuova, aumentò  costantemente  e sensibilmente
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            negli anni tra il 1809 ed il 1812 .
               Nel corso dei pochi anni della loro attività le Guardie dei Dazi Indiretti si
            distinsero non solo nella repressione del contrabbando, concorrendo al par-
            ziale risanamento delle finanze del Regno, ma anche nelle operazioni milita-
            ri.
               Tra le principali, si annoverano la cattura, all’arrembaggio, di una nave
            corsara inglese nel golfo di Gaeta nel 1809, la resistenza per quattro giorni di
            50 guardie, al comando di un ufficiale francese, all’assalto di truppe inglesi,
            sbarcate sull’isola di Ischia e la partecipazione di numerosi reparti del Corpo
            della Calabria alle operazioni per respingere tentativi di invasione provenien-
            ti dalla Sicilia.
               Ripristinata a Napoli la dinastia dei Borboni dopo la caduta di Napoleone,
            l’amministrazione delle Finanze venne riordinata  mantenendo il precedente
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            impianto  di base. Praticamente immutata  rimase l’organizzazione  delle
            Guardie dei Dazi Indiretti.
               Nel 1822 la riscossione dei dazi di consumo interni venne nuovamente
            appaltata con il sistema della “Regia interessata”.
               La società appaltatrice, cioè, assicurava allo Stato l’introito di una somma
            predeterminata,  oltre  la  quale  ulteriori  introiti  venivano  suddivisi  tra  gli
            appaltatori e l’erario.
               Naturalmente la “Regia”, per curare i propri interessi e limitare il contrab-
            bando, si avvaleva  di propri vigilanti  che avevano  le stesse facoltà  delle
            Guardie dei Dazi Indiretti.
               Il sistema venne introdotto anche in Sicilia e nel 1826 venne esteso anche
            all’Amministrazione dei Dazi Doganali.
               L’istituzione della “Regia” nell’isola comportò una profonda ristruttura-
            zione dell’Amministrazione dei Dazi Indiretti. Poiché la “Regia” si avvaleva
            di 949 Guardie armate private, fu ridotto l’organico delle Guardie dei Dazi
            Indiretti, specie di quelle periferiche.




            7   L. Bianchini Storia delle finanze del Regno di Napoli, Napoli 1859.
            8   Real Decreto 10 dicembre 1817 relativo al Regolamento del 6 novembre 1819.
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