Page 69 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Il contrIbuto all’unItà d’ItalIa delle GuardIe deI dazI IndIrettI,
I FInanzIerI del reGno delle due SIcIlIe (1809-1862) 69
La forza prevista era di 2400 uomini
ordinati gerarchicamente in controllori di
brigata (capitano) tenenti d’ordine, sottote-
nenti, brigadieri, preposti a piedi, sottote-
nenti e preposti a cavallo, piloti, sottopiloti
e marinai.
Il personale operava in reparti denomina-
ti “posti di guardia” comandati da un sotto-
tenente oppure da un brigadiere, della forza
da 4 o 10 guardie. I “posti” dipendevano dalle
tenenze d’ordine, a loro volta dipendenti dalla
“controloria”. Purtroppo il primo arruola-
mento delle guardie fu effettuato tra i
terrieri, cavallari, sentinellari, pedoni e
soldati del sale, delle tratte e dei diritti
riuniti, cioè tra gli agenti privati degli
appaltatori, che avevano lasciato molto a
desiderare quanto ad efficienza e mora-
lità.
Con il trascorrere degli anni, la situa-
zione del personale andò migliorando, in
quanto venne posta attenzione nell’arruolare
le guardie e venne introdotto un sistema meri-
tocratico per le promozioni.
In ogni caso, nessuno poteva ottenere un
grado superiore al semplice preposto se non
sapeva leggere e scrivere.
Stipendi e paghe erano in linea con quel-
li medi del tempo, che, almeno nei gradi
inferiori assicuravano poco più della mera
sussistenza.
Tuttavia l’operosità del personale veni-
va incentivata con una piccola percentuale
sugli incassi per multe e confische relati-
ve alle merci sequestrate.
Era un sistema pragmatico, anche se
criticabile dal punto di vista morale
Guardia dei Dazi Indiretti di Napoli

