Page 97 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
P. 97
I MIlItI a cavallo nella DIttatura DI GarIbalDI In SIcIlIa 97
Brigadiere Principe di Carmi. 4
Nel 1833 Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, dispotico e sospettoso, tentò
di limitare i tratti d’indipendenza che il primo ordinamento costituzionale
aveva riconosciuto ai Compagni d’armi, rendendoli forza militare del Regno,
5
assimilandoli alla Gendarmeria Reale.
Tuttavia, i continui conflitti e il dualismo verificatisi tra capitani d’armi e
le autorità militari non fecero che creare disordini e snaturare le antiche tra-
dizioni del Corpo e si acuirono a tal punto che le Compagnie d’Armi furono
abolite col Regio Decreto del 14 agosto 1837.
Al loro posto subentrò la Gendarmeria Napolitana a cavallo nei cui ran-
ghi poterono transitare i componenti delle Compagnie d’Armi. 6
Dopo i rivolgimenti del 1848, rovesciato il trono borbonico, il Parlamento
Generale di Sicilia decretò, in data 18 maggio, la ricomparsa delle Compagnie
d’Armi, sulle basi organiche dell’anno 1813, avvertendo la necessità di prov-
vedere provvisoriamente al loro riordinamento “in modo più conducente al
bene pubblico”.
Con la determinazione dell’8 febbraio del 1848 il Comitato Generale
aveva rifondato le Compagnie d’Armi, articolandole in 25 Compagnie. A
queste, con la Legge del 18 maggio successivo se ne aggiunsero altre tre,
appellate come Compagnie di Valle, di stanza a Palermo, a Messina e a
Catania.
All’art. 2 del citato provvedimento, ai contingenti delle Compagnie d’Ar-
mi fu aggiunta una forza di 200 uomini.
Alle Compagnie di Valle fu affidato il compito principale di riscuotere
periodicamente dai Ricevitori Distrettuali e generali della rendita pubblica
tutte le somme restanti nelle casse Nazionali e la scorta del Procaccio.
All’art. 32 della legge del 7 agosto successivo la responsabilità per danni
e per furti delle Compagnie d’Armi fu estesa: ai reati di abigeato e dei guasti
nelle pubbliche vie e nelle campagne, comprese case di campagna, masserie,
pagliaie, mandrie e simili per motivi di furto o di scrocco, come ancora degli
scrocchi col mezzo di sequestri di persona avvenuti nelle pubbliche vie e nelle
4 Il 3 ottobre 1831, fu disposto che le Compagnie d’Armi della Sicilia dovessero dipendere per
l’organizzazione, l’amministrazione e le nomine del personale dal Ministero della Guerra.
5 Nell’ambito della più generale riorganizzazione dell’Esercito borbonico il Corpo delle Com-
pagnie d’Armi, col Decreto Regio e i Regolamenti del 13 maggio e del 21 giugno 1833. Venne
ricomposto e adeguato in 24 compagnie di cui una reale era destinata ad operare congiunta-
mente alla Gendarmeria a cavallo in Palermo e 23 distrettuali. A capo di ogni compagnia, com-
posta da dodici soldati, era preposto un Capitano.
6 Relazione del Ministro degli Interni Ubaldino Peruzzi del 30 settembre1863