Page 99 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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I MIlItI a cavallo nella DIttatura DI GarIbalDI In SIcIlIa           99


               governo che fosse in grado di funzionare in quanto la rivoluzione contro i
               Borboni aveva cagionato, di fatto, la completa dissoluzione dell’amministra-
               zione isolana.
                  L’ampiezza dell’agitazione popolare, la mancanza di forze dell’ordine e il
               deteriorarsi della situazione finanziaria indussero Crispi, appena nominato da
               Garibaldi Segretario di Stato, a predisporre una serie di provvedimenti per
               normalizzare l’amministrazione della Sicilia ed istituirvi il “buon governo”.
                  In primis, si cercò di unire ed organizzare la popolazione siciliana dietro
               la bandiera della rivoluzione, di istituire un sistema efficace per il manteni-
               mento dell’ordine .pubblico., di ottenere l’appoggio delle élite possidenti ed,
               infine, di riorganizzare l’amministrazione della Sicilia.
                  Il governo, d’altro canto, non poteva esimersi dall’avviare passi concreti
               anche per guadagnarsi il sostegno dei contadini siciliani e per imprimere una
               direzione alla rivolta contadina, che era già in atto. 9
                  Importanti decisioni furono adottate sul versante dell’ordine pubblico e
               della sicurezza interna, in considerazione dello svolgersi degli eventi ancora
               molto fluidi ed imprevedibili per le sorti della rivoluzione.
                  Lo stesso  giorno in cui Garibaldi divenne Dittatore delle Sicilia, il 14
               maggio, venne emanato un decreto che istituiva la Guardia Nazionale, una
               milizia  composta  da  tutti  i  cittadini  maschi  siciliani  dai  17 ai  50 anni  di
               età .
                  10
                  Il nuovo Corpo venne suddiviso in tre categorie: la prima, dai 17 ai 30
               anni, era assegnata al servizio attivo nell’esercito; la seconda al mantenimen-
               to dell’ordine pubblico nei vari distretti  provinciali;  la terza  a compiti  di
               sorveglianza nei singoli comuni.
                  Di fondamentale importanza fu per il governo l’obiettivo conseguito con
               la sua introduzione ovvero lo scioglimento delle “squadre”, composte soprat-
               tutto da “picciotti”, che avevano preso parte fino a quel momento alla lotta
               antiborbonica ma cominciavano a costituire una seria minaccia per la legali-




               9  Il 17 maggio, un decreto annunciò l’abolizione dell’odiata tassa sul macinato. Il 2 giugno un al-
                  tro decreto annunciò la distribuzione delle terre della Corona ai contadini, con clausole speciali
                  a favore di quanti avessero combattuto a fianco di Garibaldi . A ottobre furono varate: la riforma
                  agraria con la concessine in enfiteusi di piccoli lotti di circa 230.000 ettari di terre della Chiesa
                  e della Corona; l’abolizione dei diritti feudali; l’obbligatorietà dell’istruzione elementare e il si-
                  stema asili per l’infanzia.
               10  In proposito un solo precedente è rinvenibile nella storia siciliana ed è riferibile alla leva bor-
                  bonica del 1818, che provocò la dura reazione della popolazione, poi sfociata nei moti rivolu-
                  zionari del 1820. Conseguentemente la coscrizione obbligatoria fu abolita nel 1821. (in Rosario
                  Romeo Il Risorgimento in Sicilia pag. 149 Torino 1950)
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