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202 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
nel servizio permanente gli ufficiali di complemento che avevano combattuto in
Libia, promuovendo ufficiali i sottufficiali migliori, sostituendo negli uffici e nei
comandi gli elementi più giovani con altri richiamati dal congedo, dilatando oltre
misura il reclutamento degli ufficiali di complemento. Naturalmente la quantità
andò a scapito, come sempre, della qualità, ma fu raggiunto il risultato di coprire
gli incarichi previsti dalle tabelle organiche. Dall’agosto 1914 al maggio 1915
l’incremento del corpo ufficiali fu di 9.412 unità, di cui 1.188 effettivi, 4.754 di
complemento e 3.470 della milizia territoriale.
Per i sottufficiali fu provveduto con un incremento dei corsi e con la promozio-
ne a sergente dei migliori graduati.
Per quanto riguarda la truppa i provvedimenti adottati furono molteplici e non
sempre in linea con la pianificazione di mobilitazione che il governo non volle
attuare per non allarmare prematuramente l’Austria.
Nel settore dei materiali lo sforzo organizzativo compiuto nei mesi della neu-
tralità fu poderoso; segno evidente che l’Esercito possedeva uomini capaci e la-
boriosi.
Le deficienze esistenti nell’state del 1914 nel settore del vestiario e dell’equi-
paggiamento, comunque notevoli ma non notevolissime, furono ripianate senza
molte difficoltà in quanto nel Paese esistevano industrie in grado di produrre,
anche in tempi relativamente brevi, tutto il necessario, il problema era soltanto di
natura finanziaria.
Più gravi, invece, le carenze nel settore degli armamenti a causa della nostra
arretratezza tecnica e della mancanza di materie prime, non più di facile approv-
vigionamento sul mercato internazionale a causa del conflitto.
Nel piano di riconfigurazione dello strumento militare terrestre, tra il 1910
ed il 1913, furono perseguiti gli obiettivi di aumentare il numero delle unità, di
migliorare le potenzialità e i mezzi dell’artiglieria raddoppiandone la potenza,
migliorandone la gittata, la mobilità, la celerità di intervento e arricchendola di
due nuove specialità (pesante campale e someggiata). Inoltre, al fine di armare
tutti i reggimenti da campagna con le artiglierie a deformazione, le batterie fu-
rono riordinate su quattro pezzi anziché su sei, decisione sensata in quanto la
maggior celerità di tiro consentita dai nuovi materiali avrebbe compensato la di-
minuzione delle sorgenti di fuoco. Il processo di ammodernamento del materiale
da campagna venne completato in quello stesso periodo con l’acquisizione di un
moderno cannone da 75 mm modello Deport, destinato ad imporsi sul modello
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Krupp . L’artiglieria da campagna veniva così ad essere finalmente equipaggiata
2 Denominato modello 75/911 questo pezzo d’artiglieria venne messo in produzione nel 1912,
dopo averne acquisita la licenza di produzione dalla società francese Compagnie des Forges
de Chatillon-Commentry & Neuve Mison. Il cannone da campagna 75/911 sistema Déport con
affusto a deformazione, munito di scudo e sistema di puntamento a cannocchiale panoramico,

