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204 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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messa a punto si sarebbe conclusa soltanto nel 1916 . Non meglio andarono le
cose per la componente a tiro teso: dopo aver inutilmente perseguito fino al 1914
l’idea di impiegare un cannone da 120A, costruito dagli stabilimenti militari, si
ripiegò prima su un modello tedesco da 105 e, dopo la dichiarazione di neutralità,
su un materiale di concezione francese, il 105 mm della ditta Schneider, riprodotto
in Italia dall’Ansaldo, le cui prime sei batterie sarebbero state consegnate tra il
dicembre 1915 ed il gennaio 1916.
Si sarebbe dovuto avere una sezione mitragliatrici per ogni battaglione di fan-
teria e per ogni reggimento di cavalleria e due per ogni battaglione alpini, invece
la disponibilità complessiva era di 150 sezioni e quindi una per reggimento fante-
ria (compresi granatieri e bersaglieri), di cavalleria e per ogni battaglione alpini.
Anche in questo settore, tuttavia, i progressi realizzati furono notevoli.
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Sotto la guida esperta e propulsiva del generale Dallolio , la produzione degli
stabilimenti militari aumentò in misura considerevole ed anche l’industria privata,
allettata dalla speranza di ottenere vantaggiose commesse, incominciò ad impian-
tare fabbriche in grado di produrre materiale d’armamento.
Lo sforzo produttivo fu inizialmente frenato dall’eccessiva parsimonia con la
quale il governo concedeva i fondi necessari. Solo nell’agosto 1914 furono asse-
gnati i primi 80 milioni del programma di potenziamento concordato prima dello
scoppio delle ostilità e solo ai primi di novembre il governo concesse 38 e poi
altri 96 milioni per ripianare le dotazioni e costituire finalmente gli ultimi cinque
reggimenti di artiglieria da campagna previsti dall’ordinamento del 1910.
A partire dal dicembre, quando furono finalmente stanziati 400 milioni di fondi
straordinari, fu possibile accelerare la produzione di armi e di munizioni.
Nel settore aeronautico, a causa dell’ancora ridotta capacità produttiva dell’in-
4 Adottato come modello 1914, l’obice da 149A fu inizialmente importato dalla Germania; i primi
esemplari prodotti in Italia dalla Vickers Terni sono della fine del 1916. Per la difficoltà incon-
trata nella produzione degli affusti, si impiegarono alcune bocche da fuoco su installazione
rigida da 149G. In seguito intervenne nella produzione anche l’Ansaldo con affusti di propria
concezione (mod. 1916 e mod. 1916-18).
5 Alfredo Dallolio. Sottotenente di artiglieria nel 1873, raggiunse nel 1905 il grado di colonnello
reggendo la carica di Direttore di Artiglieria a Venezia. Promosso a scelta eccezionale al grado di
Maggior Generale (1910) fu nominato Comandante dell’Artiglieria da campagna a Napoli. Por-
tò il contributo della sua vasta cultura presso l’Ispettorato Generale dell’Artiglieria e dopo aver
disimpegnato le funzioni di Direttore Generale di Artiglieria presso il Ministero della Guerra
fu promosso nel 1914 Tenente Generale per merito eccezionale. Nel 1915 fu Sottosegretario di
Stato per le Armi e Munizioni e nel 1917 fu elevato alla carica di Ministro per lo stesso Dicaste-
ro meritando la croce di Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia per l’opera svolta nella
grandiosa organizzazione dei rifornimenti di armi e munizioni per l’esercito operante. Nominato
nel 1918 Comandante Generale d’Artiglieria, nel 1920 fu collocato in posizione ausiliaria; ri-
chiamato in servizio nel 1923 quale Presidente del Comitato per la Mobilitazione Nazionale fu
collocato a riposo nel 1925. Fu eletto Senatore del Regno nel 1917.

