Page 29 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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ATTI DEL CONGRESSO 29
Difficile divenne la condizione delle vedove cui non venivano riconosciute agevo-
lazioni come per i reduci.
Nel fermento del 1919 la Camera votò anche a favore del suffragio femminile, ma
il parlamento fu sciolto prima che la legge potesse essere approvata dal Senato.
Cosa avrebbero dovuto aspettarsi le donne alla fine della guerra lo aveva antici-
pato Margherita Ancona nel convegno nazionale organizzato dall’Associazione per
la donna e al quale avevano aderito molte altre associazioni, che si era svolto a Roma
nell’ottobre 1917:
“Alle donne che sperano nella bontà del legislatore vorrei chiedere: cosa pensate
che sarà dopo la guerra? Leggano quelle donne i giornali, sentano i discorsi dei poli-
tici e senza bisogno di essere dotate di spirito profetico vedranno profilarsi la politica
antifemminista di domani”.
I cambiamenti nelle identità femminili e nelle relazioni tra uomini e donne non
riuscirono dunque a consolidarsi e alla fine della guerra si volle normalizzare la vita
degli individui. I lunghi anni di guerra non avevano in realtà intaccato lo schema che
voleva vedere le donne all’interno dello spazio familiare. L’avvento del fascismo fu
anche un ritorno all’ordine. Fu così che l’esperienza di guerra con il suo corredo di
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miti, riti e simboli fu declinata e ricordata tutta e solo al maschile .
22 Bartoloni S., La mobilitazione cit. p. 288-9. Anche Françoise Thébault nel suo saggio La Grande Guer-
ra: età della donna o trionfo della differenza sessuale?, in Storia delle donne. Il Novecento, Laterza 1992, ritiene
che la guerra innescò tensioni nell’universo femminile ma non portò a vere conquiste per le donne.
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