Page 26 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE 26
maschili colpiti da cancrene, congelamenti, amputazioni, disturbi psichici, malattie
infettive. A loro si richiede autocontrollo, resistenza fisica, capacità di adattamento
e spesso anche la forza di sopportare l’ostilità dei direttori che non amano vedersele
intorno e preferiscono le suore alle laiche.
A fronte di questa realtà, la rappresentazione simbolica ha riassunto e sintetizzato
nella figura della crocerossina l’assistenza femminile di guerra, dimenticando tutto il
resto per quasi un secolo.
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Durante la guerra il lavoro femminile fuori casa assume dimensioni e caratteristiche
inedite. A partire dal 1916 le donne sono chiamate a lavorare anche nelle fabbriche di
armi e munizioni. Con la circolare del 23 agosto 1916 le aziende sono obbligate ad im-
piegare donne nella meccanica leggera.
Scrive la socialista Maria Rygier:
“le donne sono state militarizzate; e non solo le poche dottoresse di medicina, irreggimentate nella
sanità; ma le migliaia di operaie degli stabilimenti ausiliari, che sono state obbligate a portare le stellette
dei nostri soldati, che sono giudicabili dai tribunali militari, secondo il codice militare, per infrazioni alla
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disciplina militare, alla quale sono sottoposte né più né meno degli uomini” .
I dati raccontano di 198.000 donne impiegate nell’industria bellica, 600.000 addette
alla confezione del vestiario militare e non meno di 3200 tranviere. Accanto a loro oltre
due milioni di contadine sostituiscono gli uomini nei campi.
Troviamo donne chiamate a lavorare ovunque sia necessario sostituire gli uomini
che devono andare a combattere, ma non solo. La manodopera femminile è indispen-
sabile al nuovo sistema industriale che per le esigenze belliche deve funzionare a pieno
regime. Armare, vestire, nutrire, curare un esercito di oltre cinque milioni di uomini
sottopone ad uno sforzo eccezionale tutto l’apparato produttivo italiano.
Le donne vengono chiamate a ricoprire incarichi di lavoro temporaneo anche negli
uffici statali. Le troviamo assunte perfino al Ministero della Guerra a partire da febbraio
1917.
In un documento del 12 febbraio 1917 si legge:
“Il Ministero determina che la sostituzione con donne sia estesa al personale di truppa impiegato per
lavori di scritturazione a mano ed a macchina, di ragioneria e simili, in tutti gli uffici territoriali […]” .
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17 Bartoloni S., Italiane alla guerra. L’assistenza ai feriti 1915-1918, Marsilio 2003, p. 96.
18 Ministero della Guerra, Segretariato generale, Roma, 12 febbraio 1917, ACS, Fondo 1° Aiutante di
campo del Re.
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