Page 22 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE                                       22


             Il loro scopo è quello di risolvere i mille problemi del fronte interno, accom-
          pagnando lo sforzo istituzionale e incrociando il tema della propaganda con quello
          dell’assistenza. In questa loro azione si trovano ad interagire con le associazioni esi-
          stenti, fra le quali hanno un ruolo centrale quelle delle donne. In molte città, ma anche
          nei piccoli centri, l’organizzazione femminile precede quella maschile e poi finisce per
          fungere da modello delle opere di assistenza di guerra.
             “Tutta l’organizzazione per l’assistenza, che si deve in gran parte alle donne, non sarebbe sorta
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          senza l’esperienza femminista precedente” .
             Sono diversi i motivi che inducono a partecipare alla mobilitazione. Troviamo
          spirito patriottico, senso del dovere e risorse finanziarie, nelle donne delle classi alte
          vicine all’area liberale governativa. Alcuni gruppi femminili, tendenzialmente contrari
          alla guerra, collaborano per aiutare mogli, figlie e madri dei soldati, bisognose di aiuto.
          Le suffragiste sperano di ottenere il diritto di voto politico e amministrativo parte-
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          cipando allo sforzo bellico accanto agli uomini . Molto diffuso e condiviso è il culto
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          della patria basato sui valori del Risorgimento .
          VI

             La guerra costringe gli uomini a mettere mano a modifiche legislative, anche tem-
          poranee, che avevano sempre osteggiato.
             Nel giugno del 1915 si introduce con un decreto la possibilità che i militari al fronte
          possano sposarsi per procura ; è un passaggio indispensabile per regolarizzare le unioni
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          illegittime e poter concedere i sussidi statali alle mogli dei richiamati. Nel 1916 viene
          emanato un decreto legge sugli orfani che finalmente consente la ricerca della paternità,
          al fine di accertare quanti di loro siano effettivamente figli di padri deceduti in guerra.
             L’ammissione della ricerca della paternità ha valenza temporanea, ma significativa.
             La maggior parte delle tante pratiche burocratiche indispensabili per accedere alle
          sovvenzioni statali vengono esperite dalle volontarie che lavorano negli innumerevoli
          comitati locali. Sono loro che permettono a migliaia di donne e bambini di poter ot-
          tenere i sussidi statali per sopravvivere; che si occupano delle pratiche per le pensioni.


          7  Pisa B., Le associazioni in guerra fra vecchie e nuove culture, in La società italiana e la Grande Guerra cit., p. 273.
          8  Bartoloni S., La mobilitazione femminile, in Dizionario storico della prima guerra mondiale, a cura di N. La-
             banca, Laterza, 2014, p. 282.
          9  Lo ripete il saggio di Angela Russo presente nel volume di Laura Guidi (a cura di) Vivere la guerra.
             Percorsi biografici e ruoli di genere tra Risorgimento e primo conflitto mondiale, Cliopress 2007.
          10  D.lgs 24 giugno 1915, n. 903.







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