Page 25 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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ATTI DEL CONGRESSO                                                          25


          VIII
             Accanto all’assistenza civile la propaganda interna, sia quella delle donne poli-
          ticizzate come le mazziniane e le radicali, sia quella delle tante ‘non politiche’ che
          diventano conferenziere per stimolare il pubblico a riflettere sulla patria, sostenen-
          do la propaganda per la ‘guerra giusta’. Molte di loro sono maestre e i loro discor-
          si sono impregnati di valori Risorgimentali. Guglielmina Ronconi fonda la scuola
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          delle “Oratrici del popolo” , mentre Ildegarde Occella contribuisce alla creazione
          dell’Istituto nazionale per le biblioteche dei soldati di terra, di mare e dell’aria. Al
          fronte arrivano circa due milioni di libri. Nel 1917 nasce la ‘Lega nazionale delle
          seminatrici di coraggio’, presieduta da Sofia Bisi Albini, diffusa in tutta Italia, che ha
          come suo organo «La nostra rivista» nata nel 1913 e ben presto diventata lo spec-
          chio del fermento nazionalistico di molte associazioni femminili e poi strumento di
          propaganda patriottica, con il compito di rafforzare il ruolo delle donne nel fronte
          interno.

          IX

             Le necessità della guerra fanno cadere divieti e proibizioni e noi scopriamo don-
                                                                                16
          ne arruolate, in quanto medico; vestono il grigioverde e portano le stellette . Espe-
          rienza incredibile, rapidamente dimenticata e rimossa nell’immaginario collettivo.
          Tanto più significativa se riflettiamo al fatto che circa la metà delle donne laureate
          in medicina in Italia chiesero di arruolarsi volontariamente. Tra di loro Clelia Lollini
          che opera per due anni nell’ospedale militare di Venezia, Anna Dado Saffiotti, attiva
          nell’ospedale di guerra di Palermo, Filomena Corvini ufficiale medico al fronte.
             Mentre l’attività e l’impegno delle dottoresse è stato presto cancellato, l’ imma-
          ginario collettivo ha invece esaltato la figura delle crocerossine, raffigurate ovunque
          su cartoline, manifesti e fotografie, forse perché il loro impegno era visto come una
          prosecuzione del lavoro di cura svolto da ogni donna tra le mura domestiche.
             Le infermiere, schiacciate da turni e condizioni di lavoro massacranti, esposte al
          pericolo delle bombe e delle malattie contagiose, sono le donne più vicine alla guerra.
          Sono giovani cui si chiede di esercitare il massimo dell’oblatività, entrando a far parte
          di quell’universo legato alla guerra dove si trovano a contatto con migliaia di corpi


          15  Rossini D. La propaganda nella Grande Guerra tra nazionalismi e internazionalismi(a cura di), Unicopli,
             Milano 2007.
          16  Branca E., Appunti di studio. Dottoresse al fronte? La C.R.I. e le donne medico nella Grande Guerra: Anna
             Dado Saffiotti e le altre, Ass. Naz. Sanità Militare Italiana, 2015.







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