Page 23 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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ATTI DEL CONGRESSO                                                          23


          In un primo tempo lo Stato offre aiuto alle vedove sostenendo le organizzazioni di
          volontariato attive in questo campo e solo successivamente interviene in modo più
          diretto erogando sussidi finanziari.
             Sia pure temporaneamente, viene sospesa la norma del codice civile del 1865 che
          sanciva la totale dipendenza della donna dal marito. Come immediata conseguenza
          le donne posso finalmente agire in autonomia vendendo, comprando, avviando ogni
          genere di attività senza più bisogno del consenso del marito. Le proprietà intestate a
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          donne si quadruplicano in poco tempo . La ricerca del lavoro non necessita più della
          preventiva autorizzazione del coniuge. Come conseguenza di questi cambiamenti,
          si intensificano le campagne denigratorie contro il lavoro femminile, considerato al
          massimo come ausiliario e sostitutivo. Persino i socialisti sostengono le donne do-
          vrebbero stare a casa.

          VII

             Una particolare forma di assistenza è quella dell’Ufficio per le notizie alle famiglie
          dei militari di terra e di mare che nasce a Bologna per volontà della contessa Lina
          Bianconcini Cavazza, su modello di quello francese, nato nel 1914, come servizio
          dello Stato Maggiore . L’Ufficio inaugura la sua attività a giugno 1915. Si tratta di
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          una organizzazione che intendeva mettere in contatto i soldati al fronte e le famiglie
          affamate di notizie sulla loro sorte.
             A Bologna c’era un grande concentramento di truppe, comandi, caserme. La
          città era un importante nodo ferroviario che ne faceva una tappa obbligata per le
          tradotte e i treni merci. Bologna era anche sede dell’Ufficio centrale della censura
          postale militare.
             Lina Bianconcini già il 6 giugno 1915 ottiene dal luogotenente generale del re
          Tommaso di Savoia, duca di Genova, l’esenzione dalle tasse postali per l’Ufficio. È
          il primo riconoscimento ufficiale cui ne seguiranno altri. Il Ministero della Guerra
          dichiara l’Ufficio Notizie, di primaria importanza per lo sforzo bellico, il 10 ottobre
          1915, finanziandolo con 6000 lire mensili. Altre contribuzioni arrivano da banche
          e camere di commercio.
             Sono tutte donne: 25.000 su tutto il territorio nazionale. Nella sola Bologna le


          11  Soldani S., Donne senza pace: esperienze di lavoro, di lotta, di vita tra guerra e dopoguerra cit..
          12  Lorenzini J., Bollini G., Bologna e l’Ufficio per le notizie alle famiglie dei militari. Note introduttive, in Fronti
             interni. Esperienze di guerra lontano dalla guerra 1914-1918, a cura di A. Scartabellati, M. Ermacora, F.
             Ratti, Edizioni Scientifiche Italiane, 2014, pp. 185-199.







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