Page 27 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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ATTI DEL CONGRESSO 27
Conosciuta la notizia, la Commissione femminile del ‘Comitato romano per l’or-
ganizzazione civile durante la guerra’ prende contatti con il Comando della divisione
militare territoriale informando di avere già pronti gli elenchi di “signorine con titoli
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di contabili, scritturali e dattilografe delle quali possiamo dare relative garanzie” . É
questo un esempio concreto del modo di procedere dei comitati femminili e della loro
organizzazione.
In pochi mesi i vari comandi e uffici territoriali si riempiono di donne al punto di
preoccupare il ministro Gaetano Giardino che suggerisce di inviarle anche ai depositi e
ai distretti, raccomandando di assumere di preferenza donne parenti di militari morti o
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feriti in guerra .
XI
Due esempi minori, tra tanti che si potrebbero fare, ci aiutano a capire concreta-
mente cosa ha significato il nuovo protagonismo femminile, reso possibile dall’allenta-
mento dei troppi lacci e laccioli che imprigionavano le capacità di tante donne. A Peru-
gia da alcuni anni era nata la Perugina. La guerra svuota la fabbrica di tutto il personale
maschile: 150 persone tra dirigenti, amministrativi e operai. Luisa Spagnoli moglie del
proprietario, prende la direzione dell’azienda, sostituisce gli uomini con le donne e mal-
grado le ristrettezze della guerra riesce ad incrementare le vendite e rafforzare l’azienda
ampliando lo stabilimento. Ricordiamo che è stata lei ad inventare il celebre bacio Peru-
gina per riutilizzare gli scarti di lavorazione.
Il secondo esempio lo troviamo a Nocera Inferiore dove c’è la confetteria Costabile
nata nel 1840. Dopo la chiamata alle armi del marito e dei parenti maschi, nonché del
fratello minore Gennaro, Maria Citarella, moglie del proprietario, prende la direzione
della fabbrica e delle operaie che anche qui subentrano agli uomini in guerra: una realtà
industriale di un certo spessore, se è vero che aveva contratti di fornitura con la Real
Casa e con l’Esercito per cioccolata e confetti.
XII
In questa mia introduzione ai lavori, che non vuole esaurire il tema, ma solo fornire
una linea interpretativa di lettura dei fatti storici, non ho volutamente fatto cenno alla
bibliografia esistente per non appesantire il testo. La ricchezza della ricerca in corso
emergerà dall’insieme delle relazioni che seguiranno, tutte affidate a specialiste e spe-
19 Ivi, Roma, 6 marzo 1917.
20 Ivi, Roma, 1 agosto 1917.
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