Page 37 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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          Teoria e prassi dell’interventismo femminile nella Prima Guerra Mondiale



          Prof.ssa Fiorenza Taricone 1



          1. I modelli teorici dell’interventismo femminile

               ’interventismo femminile, come scelta antitetica e minoritaria, rispetto al paci-
          L fismo, si presenta meno monolitica rispetto a quanto ci si aspetterebbe. I mo-
          delli patriottico-interventisti sono riconducibili essenzialmente a cinque motivazioni:
          la prima si collega alla “guerra giusta”, poiché il conflitto è visto come continuazione
          del Risorgimento; la seconda, “paritaria”, per la quale la guerra era un’occasione per
          raggiungere e dimostrare parità di compiti e funzioni rispetto all’uomo; la terza, basa-
          ta sulla constatazione che la guerra faceva parte della vita di uno stato e delle relazioni
          fra essi, quindi di tipo “realistico-politico”; la quarta, che potremmo definire “op-
          portunistica”, per cui, dato l’inevitabile coinvolgimento femminile, era più redditizio
          assumere un ruolo ben definito per poter poi chiedere, attraverso i meriti, una citta-
          dinanza completa; infine, la quinta, di tipo esclusivamente “sentimentale-patriottico”,
          per cui l’amore di patria era, nella scala dei valori civili e pubblici al primo posto e
          apparteneva alla moralità dei popoli. Per le donne che lo sostennero, l’amore materno
          si sviluppò in direzione diametralmente opposta alle pacifiste che, con il rifiuto della
          guerra, intendevano mettere al riparo gli affetti più cari. I figli, in questo caso, veni-
          vano offerti alla patria, sublimando, con l’amore verso quest’ultima, il sentimento di
          perdita.Solo in anni recenti l’interventismo femminile, sia teorico che pratico, è per
          così dire uscito da un limbo storico nel quale era stato confinato soprattutto in forza
          della tesi indiscriminatamente assunta dell’innato pacifismo femminile: le donne, da-
          trici di vita, erano sempre state irrevocabilmente ostili alla guerra come atto contrario
          alla vita che esse stesse generavano. Assunta rigidamente, al di fuori di ogni verifica,

          questa posizione suona in parte metastorica, come i termini pacifismo o pace. Riten-
          go inoltre inadeguato l’uso del termine interventismo come oppositivo di pacifismo,
          preferendogli quello di bellicismo. L’interventismo può considerarsi, infatti, un con-
          cetto articolato e problematico, da contestualizzare storicamente di volta in volta, tale
          da comportare uno studio analitico sul coinvolgimento a eventi bellici da parte delle
          donne, non più semplicemente viste come scomode tessere nella globalizzante teoria

          1   Professoressa associata di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università degli Studi di Cassino
             e del Lazio Meridionale.







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