Page 41 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917                     41



             Il tempo dei dubbi
                Tutto  cominciò dalla  successione  militare  di Joseph Joffre .  Alla  fine  di
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             1916,  in occasione del comitato segreto dal 28 novembre al 7 dicembre, Aristide
             Briand, Presidente del Consiglio dal 29 ottobre 1915 (con alcuni rimpasti mi-
             nisteriali), salvò il suo governo sacrificando il generalissimo francese accusato
             di non vincere e di possedere poteri eccessivi rispetto al potere politico. Non fu
             un caso se la nomina di Hubert Lyautey al ministero della Guerra il 12 dicembre
             1916 avesse come conseguenza quella di sottomettere alla sua autorità politica,
             il comandante in capo. D’altra parte, gli Inglesi volevano un nuovo comandante
             compatibile con i loro interessi e l’opinione pubblica francese aspirava ad un’of-
             fensiva decisiva.
                Quasi tutti i candidati giudicati capaci furono tuttavia respinti : Philippe Pétain
             e émile Fayolle erano accusati di essere troppo difensivisti e pessimisti, édouard
             de Castelnau fu contestato dalla sinistra a causa delle sue opinioni troppo poco
             repubblicane, Ferdinand Foch era visto come un clericale. Robert Nivelle rimase
             dunque il solo, soddisfacendo a tutti i criteri. Era molto popolare dopo il suo
             successo con il generale Charles Mangin il 24 ottobre e il 15 dicembre 1916,
             riconquistando il terreno perso a Verdun. Canzoni esaltavano la sua storia come
             La Nivellette. Inoltre, Nivelle, ufficiale di artiglieria, considerato dai soldati e da
             alcuni politici come un buon tattico, era ottimista grazie alla superiorità alleata
             sui Tedeschi (180 divisioni contre 152). Inoltre, senza sostegno politico, rassi-
             curava sulla sua indipendenza e, essendo protestante e anglofono (sua madre
             era inglese), piaceva ai britannici. Soprattutto era l’uomo di Joffre che sognava
             di utilizzarlo contro Pétain e Foch. La sua immagine era dunque ottima nelle
             commissioni parlamentari, nei corridoi della Camera, e nell’ambiente militare.
             George Clemenceau, ad esempio, lo stimava, ammirava Mangin e criticava gli
             indugi di Briand. Jean De Pierrefeu che vide Nivelle al Comando Supremo, lo
             descrisse così : « Alto, giovane, di bell’aspetto, con un bel viso fiero e regolare »,
             anche se temeva « il giudizio della Francia che si formulava su di lui » .
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                Così, Nivelle successe a Joffre e assunse le sue funzioni il 26 dicembre 1916
             secondo considerazioni più politiche che militari. Prima interferenza della poli-
             tica nella sfera militare.
                Quando arrivò al suo posto di generalissimo, trovò un piano offensivo di Jo-
             seph Joffre. Questo voleva letteralmente sgretolare le difese tedesche attaccando
             nel Nord, tra Vimy e l’Oise con truppe britanniche e francesi. Al contrario, Ni-
             velle, secondo due Istruzioni personali e segrete del 30 e del 31 dicembre 1916


             4  COCHET FRANÇOIS, La Grande Guerre…, op. cit., pp. 247-250. DUROSELLE JEAN-BAP-
                TISTE, La Grande Guerre…, op. cit., pp. 188-190.
             5  DE PIERREFEU JEAN, Grand Quartier Général. Le quotidien d’un état-major de guerre, t.
                1, L’Harmattan, Paris, 2007, pp. 236-245.
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